Non ha mai mollato, Ovidio Marras, un vero combattente che per difendere i pascoli di famiglia a Capo Malfatano, nella zona sud-ovest della Sardegna, dalla costruzione di un resort di lusso ha fatto di tutto, avendo alla fine la meglio. Il pastore ci ha lasciati a 93 anni, dopo una vita dedicata alla sua terra.
Chi era Ovidio Marras, il pastore eroe sardo
Nel tempo era divenuto famoso, Ovidio, un successo più che meritato: nel 2010 gli erano state offerte cifre stellari per cedere la sua terra alla Sitas, gruppo di grandi nomi dell’alta finanza. Il pastore non solo non ha accettato, ma ha intrapreso una battaglia contro la speculazione edilizia, la sua storia ha fatto il giro del mondo arrivando anche sulle pagine del New York Times, e dopo otto anni di lotta, la Sitas è stata dichiarata fallita dal tribunale di Cagliari. Niente più villaggio turistico di lusso: un gruppo di aziende di Teulada - la costa coinvolta nella costruzione - aveva chiesto il fallimento, ma inizialmente era stato Ovidio a fare ricorso urgente al tribunale, scatenando l’azione giudiziaria contro Sitas (causa vinta insieme a Italia Nostra).
Simbolo di resistenza, Davide che batte Golia, Ovidio Marras ha rappresentato moltissimo per l’agroalimentare sardo, e per tutto il paese. «Guardate che io non vendo» ripeteva sempre nel 2010, «questa è la terra di mio padre e del padre di mio padre e me la tengo, e voi qui intorno non avete diritto di costruire». Ha continuato a dire no per tutta la vita, fino a riuscire a fermare il cemento. È morto all’età di 92 anni, dopo una vita spesa per la sua campagna, i suoi animali, e soprattutto la sua Sardegna, che al pastore deve tantissimo.