Campari group non si ferma e piazza un altro colpo nel settore degli spirit, che fa più rumore di quello fatto nel 2016 con Grand Marnier. La multinazionale italiana ha annunciato, proprio alla vigilia delle festività, l'accordo con Beam Suntory per l'acquisizione di Courvoisier, tra le prime quattro case storiche di premium cognac, nota per le linee VS, VSOP e XO. Una mossa che vale un esborso di 1,32 miliardi di dollari (circa 1,22 mld di euro in data 14 dicembre) e che consentirà al gruppo con sede a Sesto San Giovanni di far diventare il cognac il quarto asse di sviluppo assieme ad aperitivi, bourbon e tequila.
Campari compra Courvoisier
Nel dettaglio, l'operazione prevede il rilevamento del 100% delle quote del capitale della Beam holding France, che detiene le quote di Courvoisier ed è guidata da Greg Hughes. I motivi, come ha spiegato il Ceo di Campari group, Bob Kunze-Concewitz, sono legati alla volontà di rafforzare le credenziali del marchio come icona globale del lusso e di accelerare il percorso di premiumizzazione, inserendo un brand della categoria super e ultra premium. Come sottolinea Campari in una nota ufficiale, si tratta della più importante operazione nella storia del gruppo (sostenuta da un finanziamento che coinvolge un consorzio di banche, tra cui Intesa Sanpaolo, Crédit Agricole, Bank of America) che consentirà di avanzare negli Stati Uniti e di cogliere nel lungo periodo delle occasioni di espansione nell'Asia Pacifico.
Storia prestigiosa: da Napoleone III alla Tour Eiffel
La Maison Courvoisier è stata fondata nel 1828 da Félix Courvoisier a Jarnac, nella regione Charente. Courvoisier è la più recente e la più premiata delle quattro case storiche di cognac; ha ricevuto il titolo di fornitore ufficiale della casa dell'Imperatore da Napoleone III, ha fornito le corti reali d'Europa ed è stata la bevanda preferita della Belle epoque, scelta per celebrare l'inaugurazione della Torre Eiffel e l'apertura del Moulin Rouge. Nel 2022, il brand ha totalizzato un fatturato di 250 milioni di dollari Usa e da gennaio a ottobre 2023 di 148 milioni di dollari Usa, in calo del 33%. Un effetto della normalizzazione dei consumi dopo il picco di vendite del post-pandemia. Gli Stati uniti rappresentano il 60% del mercato del cognac Courvoisier, seguiti da Regno Unito e Cina, che assieme valgono il 25 per cento. Lo Châteaux Courvoisier è la sede principale del marchio, che ospita anche un museo e un centro visitatori.
Una strategia mirata
L'investimento di Campari group, guidato dalla famiglia Garavoglia, include un magazzino di acqueviti in maturazione da 365 milioni di dollari, distillerie, vigneti e, ovviamente, il castello. E si giustifica se si guarda al mercato del cognac in tutto il mondo, con quattro player che realizzano il 90% delle vendite totali. Stati Uniti, Cina e il canale travel retail pesano per il 75% delle vendite. Nonostante le difficoltà e i rallentamenti del 2023, la prospettiva del lungo periodo della categoria spirit e, in particolare, brown spirit, è positiva per il 2024 negli Stati Uniti. Mentre in Cina il cognac sta emergendo come bevanda, soprattutto tra i più giovani.