A ufficializzare la festa ci ha pensato Abraham Lincoln nel 1863, con l'istituzione del Thanksgiving Day, ma il primo presidente a fissare una data sul calendario โ il quarto giovedรฌ di novembre โ fu George Washington nel 1789, per ringraziare il Signore โper le Costituzioni di governo che uniscono, e che con la loro unione stabiliscono la libertร โ.
Posey, il cuoco schiavo venduto per pagare i debiti
Curiosa scelta di parole, considerando che il cuoco presidenziale, tale Hercules Posey, era ridotto in schiavitรน. Non รจ noto il menรน del grande banchetto di Washington, ma molto probabilmente non era cosรฌ diverso da quello attuale, solo piรน abbondante. A comandare la brigata era Posey, โun artista che gestiva la cucina con disciplina ferreaโ, racconta George Washington Parke Custis, nipote adottivo del presidente che ne ha scritto la biografia.
Un cuoco esigente e di grande abilitร , dal bel portamento e una passione per i vestiti (non si sa ancora se il cuoco dipinto nel ritratto in foto sia effettivamente lui), una specie di โdandy piรน autenticoโ, scrive Custis, un esteta che impartiva ordini con rigiditร e autorevolezza. Eppure, il povero Posey non era altro che uno dei tanti schiavi neri americani, giunto in cittร nel 1770 come โproprietร confiscataโ, usata per pagare un debito al presidente dal suo amico e vicino di casa John Posey, uomo con cui Washington amava trattenersi a giocare a carte, contando sulla sua tendenza ad alzare un poโ troppo il gomito.
Quando approda a Mount Vernon, residenza padronale del presidente in Virginia, il cuoco รจ solo un adolescente, che si ritrova catapultato in una fattoria dove lavorano una cinquantina di schiavi al servizio di Washington, soprannominato โil Generaleโ.
Le cene presidenziali di Washington
Il ragazzo viene da subito ribattezzato โil cuoco del Generaleโ e ottiene delle piccole concessioni. Guadagna meglio degli altri, e ha anche il permesso di vendere gli avanzi della cucina per racimolare qualche soldo in piรน, che si narra spendesse per eleganti accessori di moda, a cui non sapeva resistere. Passano gli anni e suo figlio, Richmond, seppur non particolarmente bravo in cucina, viene reclutato da Washington per fare un piacere al padre.
Uno schiavo con qualche privilegio, che aveva ricevuto dei trattamenti di favore, ma che di certo non conosceva il concetto di libertร che Washington amava rimarcare. Le cene alla casa presidenziale, un edificio di Filadelfia (Pennsylvania) che serviva come terza residenza, non dovevano essere particolarmente elaborate: il โGeneraleโ era noto per la sua poca pazienza, il momento del pasto era per lui solo una questione di affari, per questo voleva che i commensali rimanessero concentrati sul lavoro senza distrarsi con il cibo.
La schiavitรน al tempo di George Washington
In cucina Posey era severo, arrivava spesso a punire i membri della brigata, ma lontano dai fornelli rimaneva comunque un uomo oppresso, soggiogato, trattato come una proprietร . La prevaricazione di George Washington continuรฒ per anni, aggirando anche la legge per la graduale abolizione della schiavitรน approvata in Pennsylvania nel 1780: questa norma dava alle persone la possibilitร di presentare una petizione se ridotte in schiavitรน per piรน di sei mesi, ma Washington lo sapeva bene e cosรฌ poco prima del tempo li faceva andar via, solitamente in New Jersey, uno stato che era ancora schiavista. Per poi andare a riprenderli e ricominciare da capo.
New York, New York: agognata libertร
Quando era a Filadelfia, perรฒ, Posey era felice. Era una cittร abolizionista, dove la comunitร nera era in forte espansione, con il 90% degli afroamericani liberi: la sua condizione privilegiata gli permetteva di uscire dalla casa presidenziale, e cosรฌ facendo il cuoco creรฒ dei legami importanti, come quello con Richard Allen e Absalom Jones, fondatori della Free African Society.
Riuscรฌ a emanciparsi solo nel 1797, quattro anni prima della morte di Washington, che nel 1801 sancรฌ la liberazione ufficiale di tutti gli schiavi del presidente. Le abilitร di Posey ormai erano famose un poโ ovunque, e cosรฌ lo chef si trasferรฌ a New York, dove trovรฒ un nuovo lavoro, ma soprattutto una nuova vita allโinterno di una comunitร nera libera, in cui ha trascorso il resto dei suoi giorni. Fino alla sua morte, nel 1812, all'etร di 65 anni, molto prima di poter assistere - 51 anni dopo - all'abolizione della schiavitรน per mano di Lincoln.