Si possono bere grandi Champagne spendendo poco? La risposta è semplice: no. Le ragioni sono molteplici. In primo luogo, i francesi sono piuttosto bravi nel riconoscere la qualità e darle il giusto prezzo. Secondo, negli ultimi anni i prezzi medi delle cuvée d’Oltralpe hanno viaggiato assai più veloce dell’inflazione. Terzo, tanti piccoli vignaioli, che anni fa proponevano grandi vini base, hanno svuotato le loro etichette d’ingresso delle uve di tanti ottimi cru per dare vita a parcellari che non troveremo mai a buon mercato. Quarto, tutto il mondo è alla ricerca di uno Champagne qualità/prezzo, il rapporto domanda/offerta non è esattamente dei migliori. I ricarichi non certo delicati degli importatori italiani di Champagne completano il cerchio. Eppure, non mancano mai le occasioni d’acquisto: vi proponiamo cinque Champagne ben sotto la soglia dei 50 euro. Con tanto di offerte vantaggiose online.
Champagne Blanc des Blancs Brut Solera A. Bergère
Perfetto connubio tra maturità e freschezza. Solo uve chardonnay della Vallée du Petit Morin, il 50% di una cuvée perpetua avviata nel 2013, nel nostro ultimo assaggio il restante 50% della vendemmia 2021. E’ uno Champagne invitante e goloso nei suoi toni di fiori di tiglio, scorza d’agrume e zafferano. La bocca è ricca, saporita, piena di polpa e succo, ma anche ritmo e scossa acida. Finale di nespola e mela, con uno sfizioso giro di pepe bianco. Che bevuta appagante! Su un risotto prende il volo.
34,67 euro su https://www.plus-de-bulles.it
Champagne Brut Reserve Charles Heidsieck
Una certezza. Tra i base delle grandi maison - pensiamo anche alla costanza di Roederer, Philopponnat o Pol Roger - ci piace la complessità di questa cuvée frutto di 60 cru aziendali, con un’alta percentuale (40%) di vini di riserva. Si propone nitido e fragrante nel suo classico registro di pane tostato e frutto bianco. La bocca è ben distesa, il perlage cremoso e carezzevole, la beva continua e progressiva, con un leggero tocco speziato a dare completezza. L’equilibrio è perfetto, il secondo e terzo sorso inevitabile.
42 euro su https://www.enotechepiave.it
Champagne File de Brume Nature Jeaunaux-Robin
Cyril Jeanaux e Clemence Robin hanno talento. Questa cuvée nasce a Talus-Saint-Prix, villaggio tra la Côte de Blancs e la Côte de Sézanne. Domina lo chardonnay con saldo di pinot nero. Profumi di fiori, mela e pietra focaia, la bocca è fresca come una cascata di montagna, graffia di gesso e lime. La progressione gustativa è verticale e purissima, la carbonica aggraziata. Per gli amanti delle acidità appuntite.
39 euro su https://www.glugulp.com
Champagne Terroirs d’Ecueil Extra Brut Lacourte Godbillon
Abbiamo un debole per il pinot nero di Ecueil, il discorso ci porta anche dai vicini Nicolas Maillart e Federic Savart. In particolare, ci piace tantissimo la consistenza leggermente vinosa, ma impalpabile, che il pinot nero acquisisce in questo Premier cru della Montagna di Reims. Qui un 15% di chardonnay completa la cuvée, a occhio la percentuale di vini di riserva è parecchio sopra la media. Si offre cremoso nel tratto di fragoline, viola e rabarbaro. Ha struttura ma allo stesso tempo è etereo e imprendibile, senza peso. La stoccata sapida ravviva il sorso, la carbonica è un ricamo. Vale una coccola.
40 euro su https://bwineshop.com
Champagne Rosé de Saignée Extra Brut Alan Réaut
Barbera e Champagne. Chiudiamo nella Côte des Bar con un Rosé de Saignée da pinot nero. Ha colore, corpo e struttura in abbondanza, stilisticamente siamo vicini al Rosé di Fleury: entrambi biodinamici da oltre 30 anni, entrambi a Courteron. Lampone, lampone, lampone, uno spicchio d'arancia sanguinella e liquirizia; la bocca è materica e continua, con sferzate di melograno e una punta di dolcezza a prenderti per la gola. Se lo avvicinate a un cestino di olive ascolane rischiate di farvi parecchio male.
40,6 euro su https://www.champagne-terroir.fr/it