Lui si arrabbia un po', ma alla fine la reazione del grande chef Gianfranco Vissani è misurata e lontana da alcune esternazioni che anche ultimamente lo hanno visto protagonista di polemiche nel mondo dell'enogastronomia: le stesse che secondo lui hanno portato a un giudizio negativo. Parliamo del "declassamento" del ristorante di famiglia, Casa Vissani di Baschi (PG) da Tre a Due Forchette nella guida Ristoranti d'Italia del Gambero Rosso appena presentata. Per un punto il Gianfranco nazionale ha perso il massimo punteggio: ha ottenuto un totale di 89 contro i 91 dello scorso anno (uno in meno per la cucina - da 46 a 45 - e uno in meno per la cantina - da 46 a 45).
"Evviva il sensazionalismo"
"Evviva il sensazionalismo", ha esclamato Vissani riferendosi al "clamore" mediatico della sua retrocessione.
"Casa Vissani, come ha sempre fatto, continuerà a offrire ai propri clienti una ristorazione di grande livello, con prodotti di assoluta eccellenza, nonostante una forchetta in meno del Gambero rosso - dice lo chef - Una
forchetta in più o in meno a Casa Vissani sicuramente non
risolve il problema dell'onestà intellettuale che spesso difetta nel nostro mondo. Visto che, secondo noi, siamo molto più giudicati per quello che diciamo che per quello che realmente facciamo e offriamo come servizi al cliente". Una allusione aperta, dunque, alle diverse polemiche cui il sanguigno cuoco umbro non manca quasi mai di prendere parte.
"Noi, assoluta eccellenza"
"Detto questo - dice Vissani - ai colleghi che hanno ottenuto i punteggi migliori non posso che fare i miei complimenti. L'impegno e la passione che ogni giorno mettiamo nel nostro lavoro, dentro Casa Vissani, è immutato. L'amore con cui realizziamo i nostri piatti, fortunatamente, ci viene riconosciuto e confermato quotidianamente dai clienti che arrivano nel nostro ristorante sulle sponde del lago di Corbara. Al di là dei riconoscimenti, chi varcherà i cancelli di Casa Vissani continuerà ad avere la possibilità di vivere un'autentica esperienza gastronomica, capace di toccare le corde più profonde del gusto".