La storica maison di Champagne Moët & Chandon debutta con una nuova etichetta super-premium. La nuova cuvée prestige Moët Collection Impériale Creation No. 1 sarà la prima di una serie di blend di diverse annate che porta la firma dell’abile chef de cave Benoît Gouez. Un prodotto che nasce per celebrare il 280º anniversario della fondazione della maison avvenuta nel 1743 e va a sostituire la cuvée de prestige MCIII, ancora disponibile sul mercato, ma ormai non più prodotto e sostituito da questo nuovo vino.
La nuova cuvée
Il nuovo spumante vede diverse annate affinate attraverso diversi processi di maturazione e assemblate per creare un prodotto armonioso, complesso, ma accessibile. La base è formata dalla 2013, annata fresca che rappresenta il 42,5% dell'assemblaggio, affinata in vasche di acciaio inox. Una simile percentuale vede vecchie annate di Grand Vintage, tutte invecchiate in botti di rovere da 50 hl, ovvero la 2012, 2010, 2008, 2006 e 2000. Completa la composizione un 15% dell’annata 2004, affinata in bottiglia sui lieviti e aggiunta a questo blend per dare carattere profondità. Un ventaglio di sette diverse vendemmie riunite in un’unica bottiglia. Altra novità della nuova cuvée è l’assenza di dosaggio dopo la sboccatura che fa della Collection Impériale Creation No. 1 il primo Champagne Brut Nature rilasciato da Moët & Chandon.
Un countdown per il 300º anniversario
Creata per celebrare i 280 anni dell’azienda, questa etichetta assumerà la forma di un countdown “liquido” per la celebrazione del 300° anniversario. Nel 2043 la maison raggiungerà il traguardo di tre secoli di storia e la realizzazione della cuvée ogni due anni ne scandirà il conto alla rovescia, arricchendo la linea Collection Impériale appena creata che, secondo l’azienda, rappresenterebbe il fiore all’occhiello della produzione. Una tiratura limitata di 75000 bottiglie e un prezzo di oltre 200 euro delineano la natura “premium” di questo nuovo Champagne. Per quanto riguarda i paesi nei quali sarà disponibile questa nuova etichetta, per ora una lista molto ristretta, si annoverano Regno Unito, la Germania, l’Italia, la Spagna e il Giappone.