In questi tempi l'olio extravergine di oliva non è proprio uno dei prodotti più convenienti quando si fa la spesa, ma vederlo relegato in una di quelle scatole di plastica trasparente solitamente adibita agli alcolici fa un certo effetto. Eppure è quanto accade in un minimarket Co-op a Norwich, nel Norfolk, dove si possono ricevere bottiglie di olio solo dopo aver avvisato un commesso, che deve poi andare, munito di chiave, a prendere una bottiglia dall'apposita zona di sicurezza. La mossa arriva dopo che il taccheggio nella zona ha subito un'impennata e la polizia non lo considera più un crimine.
L'incremento dei furti alimentari nel Regno Unito
Come già sta succedendo negli Stati Uniti, anche nel Regno Unito i furti al dettaglio denunciati sono aumentati del 27% in dieci delle maggiori città e in alcune sono aumentati del 68%, secondo il British Retail Consortium. Un portavoce di Co-op ha dichiarato: "Proteggere la sicurezza dei nostri colleghi è una priorità e sappiamo che il taccheggio può essere un punto di innesco per la violenza contro i lavoratori del negozio. Per questo motivo, anche se non si tratta di una politica a livello nazionale, si deciderà di implementare misure di sicurezza dei prodotti a livello locale, se un negozio sta riscontrando un problema particolare". Secondo CouponBirds, il prezzo medio dei beni rubati è stato di 41 sterline per un totale di quasi 820 milioni di sterline.
La crisi dell'olio di oliva europeo. I prezzi alle stelle
La questione prezzi, del resto, non è un fatto nuovo, fino a poco tempo fa, gli aumenti erano tenuti sotto controllo dalle rimanenze dell'anno precedente che i produttori avevano nelle cisterne. Ora, però, queste sono a secco. Sebbene il Consiglio Olivicolo Internazionale si è astenuto dal definire quella dell'olio di oliva come una crisi, è innegabile che stiamo affrontando una situazione complessa come conseguenza del cambiamento climatico. A livello globale, si prevede che la produzione di olio d'oliva diminuirà del 20% rispetto allo scorso anno. In Spagna, il maggior produttore mondiale, la produzione l'anno scorso è scesa a circa 620.000 tonnellate, rispetto alla media quinquennale di circa 1,3 milioni di tonnellate e quest'anno non andrà molto meglio.