Dopo Dom Pérignon e Lady Gaga, anche Gérard Bertrand finisce nel mirino della censura francese per la collaborazione con un’influencer. La questione fa sempre riferimento alla Legge Evin che da oltre 30 anni limita la promozione e la pubblicità del vino sia in radio e in tv, sia nelle manifestazioni sportive.
L’accusa a Bertrand
Nel caso specifico, l’associazione Addictions France, la cui missione è curare le dipendenze da alcol, droghe e gioco, ha segnalato un centinaio di post dell’influencer Anna RVR (589mila iscritti sul canale YouTube e 487mila follower su Instagram) in cui viene presentato il Côtes des Roses del noto brand Gérard Bertrand in un modo un po’ troppo ammiccante alla vendita, “in un universo glamour che ricorda le vacanze, ma omettendo consapevolmente di dichiarare che l'abuso di alcol è dannoso alla salute", si legge nel comunicato dell’associazione, che denuncia come "usando l'immagine delle celebrità, l'industria dell'alcol si renda troppo attraente per i giovani”.
Non avendo ottenuto il ritiro di queste pubblicazioni da parte dell’influencer, l'Associazione ha avviato un'azione legale contro il produttore.
Il precedente con Lady Gaga e Dom Pèrignon
Il caso non è isolato. Lo scorso mese la stessa Addictions France aveva annunciato l’avvio di un’azione legale contro la partnership tra la cantante Lady Gaga e gli Champagne Dom Pérignon, sotto accusa per la co-creazione di una cuvée Dom Pérignon x Lady Gaga.
In quella vicenda, l’associazione si era dichiarata allarmata nel vedere “sempre più collaborazioni per la co-creazione di bottiglie in edizione limitata tra un artista e un marchio di alcolici con lo scopo di far dimenticare che si tratta di pubblicità e di aggirare la legge, presentando le celebrità come soggetti interessati al processo di produzione e non più come semplici ambasciatori pubblicitari”.
Se anche consigliare vino sui social è pubblicità illegale
Premesso che la controversa legge Evin può piacere o meno, la questione qui è ben più complessa, se non proprio borderline: come devono essere considerati i social? E dove sta il confine tra corretta informazione e promozione?
Stando a una sentenza francese dello scorso gennaio, anche promuovere e consigliare bevande alcoliche su Instagram e Facebook è da considerarsi pubblicità illegale. In quel caso, infatti, il Tribunale di Parigi aveva accolto la denuncia di Addictions France, obbligando Meta Group a rimuovere 37 post relativi ad alcol e vino riconducibili a 20 influencer per un totale di 5 milioni di follower.
Ha, quindi, senso il ruolo di wine influencer in un Paese che si porta dietro una normativa sugli alcolici così ingombrante? E, in che modo, una legge nazionale può essere rispettata in un mondo senza confini come quello dei social?