Potrebbe esserci finalmente una svolta per i rider, in particolare per quelli che ancora non sono inquadrati come lavoratori dipendenti. Alcune delle più importanti aziende del settore, ovvero quelle che rientrano in Assodelivery – l’associazione italiana dell’industria del food delivery alla quale aderiscono Deliveroo, FoodToGo, Glovo, SocialFood e Uber Eats – e ancora inquadrano i propri fattorini come lavoratori autonomi, potrebbero essere costrette a cambiare i loro piani grazie a una nuova direttiva dell’Unione Europea. I ministri del Lavoro dell’Unione hanno infatti trovato un accordo per una proposta di direttiva (ancora da negoziare con il Parlamento) per classificare i lavoratori della gig economy come dipendenti in determinate situazioni.
Nuova direttiva dell’Unione Europea: i rider diventato dipendenti
Sono sette i principi chiave individuati per stabilire se i rider “hanno effettivamente un rapporto di lavoro e dovrebbero quindi godere dei diritti e della protezione sociale concessi ai lavoratori ai sensi del diritto nazionale e dell’Ue” come si legge nel documento condiviso. Alla base della decisione, la volontà di tutelare i lavoratori di un settore in cui è sempre più comune trovare i caratteri tipici del lavoro subordinato collegato a un contratto autonomo che garantisce molti meno diritti e condizioni più sfavorevoli.
Secondo la proposta dei ministri del Lavoro dell’Unione Europea, sarà necessaria la presenza di almeno tre dei sette principi perché un rapporto di lavoro possa essere classificato come subordinato, tra questi troviamo: limiti massimi di retribuzione, l’imposizione di un abbigliamento specifico, la supervisione del lavoro, la limitazione della facoltà di scelta degli orari di lavoro e dei giorni di assenza, la restrizione alla possibilità di rifiutare incarichi, di costruire la propria clientela o di svolgere prestazioni per la concorrenza.
Sempre secondo la proposta, per tutelare i lavoratori, qualora le aziende si rifiutino di applicare i contratti da dipendenti sarà loro onere “dimostrare che non esiste alcun rapporto di lavoro secondo la legislazione e la prassi nazionale”. Secondo le stime dell’Unione Europea, oggi le piattaforme digitali impiegano 28,3 milioni di persone in Europa e questo numero potrebbe salire fino a 43 milioni entro il 2025.
Nella proposta è presente anche un passaggio sul ruolo dell’intelligenza artificiale nell’organizzazione dei processi di lavoro con il fine di “garantire e promuovere un’adeguata consapevolezza e informazione dei lavoratori in merito all’utilizzo di sistemi automatizzati di monitoraggio e di tipo decisionale”. Per le piattaforme, quindi, arrivano anche obblighi di trasparenza e monitoraggio a loro carico riguardo all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e di altri sistemi automatizzati nella gestione dei rapporti di lavoro.
Nuova legge a New York: salario minimo per i rider
Anche negli Stati Uniti arrivano le prime tutele per i lavoratori del settore. A partire dal 12 luglio, i rider di New York saranno pagati almeno 17,96 dollari l'ora, mance escluse, grazie al primo provvedimento di questo tipo negli Usa. L'aumento è stato annunciato dal sindaco Eric Adams ed entra in vigore due anni dopo l’approvazione di una serie di leggi destinate a migliorare le condizioni dei lavoratori. Anche se si tratta di un provvedimento destinato a modificare il settore, diversi critici sostengono che non sia sufficiente a tutelare i rider, che attraverso i sindacati chiedevano circa 20 dollari all’ora. Inoltre, l’aumento i gruppi industriali sostengono che i costi aggiuntivi potrebbero far ricadere i costi sui consumatori e sui ristoranti, che già pagano tariffe elevate per utilizzare le app. A New York sono circa 60mila gli addetti che trasportano cibo da asporto, generi alimentari e altre merci e il loro stipendio medio è di 11 dollari l'ora (comprensivo di mance e spese) ed è inferiore al salario minimo di 15 dollari garantito nello stato di New York. Con questo nuovo provvedimento la situazione per loro potrebbe finalmente migliorare.