LA VIGNA | Un Pinot Nero di rango nel regno del Sangiovese. Siamo a Castellina in Chianti, in Toscana, a 550 metri di quota. La vigna si estende per un ettaro e mezzo ed è allevata a guyot, le piante hanno circa 30 anni di età e affondano su terreni a medio impasto ricchi di scheletro. Le uve vanno incontro a una macerazione di circa due settimane per poi maturare in barrique di allier a media tostatura, la metà delle quali nuove. Il nome del vino? Prende ispirazione dalle pinete che abbracciano i vigneti.
LA PERSONA | Podere Monastero uguale Alessandro Cellai, proprietario ed enologo, cresciuto alla scuola di Giacomo Tachis. Tutto è partito nel cuore della Toscana nel 2000, tre ettari curati nei minimi dettagli, che danno vita a due soli vini a tiratura artigianale. La Pineta è il frutto di lunghi studi e viaggi in Francia, sui cloni di pinot nero e sui legni più adatti per questi terreni. Accanto al pinot nero troviamo il Campanaio, blend paritario di cabernet sauvignon e merlot.
IL VINO | Pronti e via. Articolati, freschi e complessi i profumi che spaziano da note di ciliegie e mirtilli, con fresche note di ginepro e pepe nero, che s'intrecciano in note di sottobosco. La bocca è fragrante, sapida, ricca di frutto ma anche di sensazioni delicatamente speziate, la liquirizia, e scorze d'arancia. Una vivida vena sapida rilancia il sorso, ritmando una beva piacevole e sfaccettata. Il legno è dosato a livello sartoriale.