Ci sono Francesco, detto Cacio, e Penelope detta Pepe. 10 anni entrambi, gemelli diversi, con i capelli come spaghetti (alla carbonara) lei, con il naso a patata (lessa) lui. Abitano a Pataracchio di Sotto, che, per chi non lo sapesse “è proprio accanto a Pataracchio di Sopra”, a un passo dallo stabilimento delle Tarantella Chips, le patatine al gusto pizza. È qui che lavora Gioachino, il papà dei gemelli ma forse più che un lavoro si potrebbe definire una missione. La mamma - Cesira Strapazzi - invece no: lei è una critica gastronomica, per la rivista Pane e Odio. Di quelle capaci di cambiare le sorti di un ristorante. E di fornire a un'educazione gastronomica avanzatissima ai suoi pargoli, frequenti accompagnatori nei molti ristoranti visitati.
Questa buffa famiglia è la protagonista – lo avrete capito – di un libro per bambini. Lo firma Luca Iaccarino, giornalista e critico gastronomico (anche lui!), prolifico autore di articoli, libri, guide, ma anche foto e video che raccontano il cibo e l'agroalimentare da vari punti di vista con spirito arguto e competenza mai pedante. Adesso si confronta con la narrativa, in un piccolo giallo per l'infanzia, che dal mondo del food pesca a piene mani: spunti, nomi, ambientazioni, espedienti narrativi e via così. Lasciando che occhieggino, qua e là, divertiti riferimenti al mondo reale o, meglio, quel microcosmo che potremmo chiamare foodlandia, con il suo corollario di cuochi mitici, ristoranti eroici, piatti emblematici, vizi, vezzi, manie e follie che chiunque frequenti il suddetto comparto, o anche solo lo guardi attraverso schermi di ogni dimensione, troverà familiari.
La trama di Cacio & Pepe
La temibile Cesira Strapazzi, anche detta l'Ammazzacuochi, perde improvvisamente il gusto (prova ne sia un assaggio a vuoto di Viaggio controcorrente di capitone depresso): una vera tragedia per chi, come lei, ne fa il suo primo strumento di lavoro. Mentre il dramma procede si profila all'orizzonte una dura verità: la sua disgeusia è conseguenza di un avvelenamento. Parte allora l'indagine per scoprire chi può essere il colpevole, e dopo una prima analisi emergono tre sospettati che più di altri potrebbero aver commesso il reato: Gennaro Latrippa (ah quel cognome, quanti ricordi cinematografici!), Onorio Battistrada, ex direttore della guida Stelle&Stalle (vi dice qualcosa?) e Arturo Dolceforno, di professione pasticcere, neanche a dirlo. Il libro procede così, tra ammiccamenti, morali, piccole iniezioni di cultura culinaria, docili battibecchi tra i gemelli e un corollario di sapori e pietanze, dalle più elaborate al cibo spazzatura, tra rotoli di prosciutto cotto con insalata russa in gelatina (per dare un tocco di stile) e bastoncini Fintus cotti in tripla frittura (che piazza lì una bella doppietta di riferimenti), protagonisti delle Cene tutte Schifezze. Il lieto fine è ovviamente dietro l'angolo, come è giusto che sia.
Ps. Il libro è dedicato a Edoardo e Stefano “i miei Cacio e Pepe”
Cacio & Pepe, due detective al ristorante – Luca Iaccarino – illustrazioni Laura Proietti – Mondadori – 122 pp. - 15€
a cura di Antonella De Santis