Era l'Italia del boom economico, un'Italia dove speranze e aspettative venivano attese, dove non c'era posto per le illusioni perché tutto, o quasi, era fattibile. Erano i Cinquanta e Sessanta, gli anni in cui abbiamo dismesso la vanga e il piccone e siamo diventati una delle principali potenze industriali dell’Occidente. È proprio in questi anni che Rino Dondi Pinton, all'epoca responsabile di produzione della distilleria G.B. Pezziol di proprietà di Amedeo, Angelo e Mario Dalle Molle - la stessa del Vov - si inventa il primo aperitivo a base di carciofo.
La storia del Cynar
Nel 1948 Pinton crea un amaro aperitivo-digestivo a base di carciofo (che l'azienda inizialmente chiama CaB1) partendo da un'intuizione rivelatasi corretta: dopo la guerra la gente era attratta da qualsiasi cosa avesse proprietà benefiche, e i carciofi, avendole, potevano essere la chiave di volta per sviluppare un nuovo prodotto. Nello specifico, la sostanza benefica era la cinarina, un polifenolo presente nel carciofo che ha un'azione epatoprotettiva, in parole semplice protegge le cellule del fegato. È in onore della cinarina che l'azienda nel 1949 battezza l'amaro con il suo nome attuale, per poi commercializzarlo nel 1952 con l'etichetta che lo renderà famoso in tutta Italia.
Ernesto Calindri, brand ambassador ante litteram
Ma c'è un altro protagonista della storia del Cynar, grazie al quale l'amaro è entrato nelle case degli italiani. È Ernesto Calindri, uno dei più grandi attori italiani di teatro di sempre, entrato nella cultura popolare proprio grazie alle pubblicità dell'amaro. Pubblicità che andarono avanti per vent’anni e che sono state riprese nel 2007 da Elio e le Storie Tese. Chiaro, nello spot del gruppo musicale non si vedono sfrecciare Fiat 124 o Lancia Fulvia, non c'è quella aura tipica degli anni del boom, ma rimane indelebile il claim “Cynar, contro il logorio della vita moderna”. Una vita che Rino Dondi Pinton continua a viversi alla grande.