LA VIGNA | Le uve provengono dai pianori di Taurasi, Mirabella Eclano e Bonito, in Irpinia, provincia di Avellino. Tra le forme di allevamento ritroviamo vecchissime vigne a starseta, la tipica struttura irpina, qui storicamente le vite erano maritate con altre piante da frutto. I suoli sono complessi, alcune parcelle sono caratterizzate da alte quote calcaree, mentre alcuni terreni alzano la quota di cenere vulcanica. La varietà è stata chiamata storicamente grecomusc' anche se non ha nulla a che vedere con il greco, con il quale veniva solitamente tagliato. Origine nome? Il grappolo è si fa notare per la buccia che cresce a dismisura rispetto alla polpa interna, generando un aspetto di uva moscia. Le rese sono bassissime, questo spiega la poca presenza della varietà nel panorama regionale.
LA PERSONA | Vale decisamente la pena di approfondire le tante declinazioni della piccola ma curata proposta dalla famiglia Lonardo, che ha fondato la cantina alla fine degli anni Ottanta. Perché Contrade di Taurasi è una delle voci più originali del comprensorio irpino, grazie a rossi da aglianico di spiccata personalità, interpretati di volta in volta senza protocolli tecnici pre-ordinati, e due bianchi da rovello bianco di rara originalità espressiva. Se la varietà si è salvata lo dobbiamo proprio al lavoro di Peppino Beatrice e Sandro Lonardo, che hanno poi pensato di riproporla in purezza per esaltarne il carattere.
IL VINO | I riflessi dorati intensi sono tipici della varietà. Ah, che bei profumi! Toni di sambuco, basilico e tè verde anticipano una bocca davvero articolata nel suo registro sapido, quasi muschiato, con note anche finemente piccanti, dal coriandolo al pepe bianco. La bocca è voluminosa, succosa, dinamizzata da una verve salina che dona ritmo e sapore. Il finale è serrato, incisivo, di sicuro lunghissimo. Rispetto al Grecomuc' ‘base', la selezione Burlesque prevede un breve passaggio in botte.