Anche se il Coronavirus e la crisi economica hanno pesato e non poco sui bilanci del 2020, le 13 aziende riunite nell’associazione Famiglie Storiche, produttrici di Amarone della Valpolicella, hanno trovato il modo di reagire e ripartire, con tutto il bagaglio d’esperienze derivato dal periodo pandemico. A partire dai dati economici. Oggi, l'associazione, con 2,3 milioni di bottiglie (prezzo medio sopra 35 euro), muove un giro d'affari di 81 milioni di euro, che rappresenta il 23% del fatturato totale ad Amarone. “La condivisione dei dati al nostro interno” rileva Zenato “sarà una leva strategica per la promozione”.
Amarone: la risorsa dell’export
Il presidente Alberto Zenato, conversando col settimanale Tre Bicchieri, evidenzia come il calo di vendite nell’Horeca Italia, stimato tra 20% e 40%, sia stato compensato in parte dalle vendite estere, che valgono per questo gruppo di imprese il 68,5% dei ricavi complessivi (Canada, Stati Uniti, Svizzera, Germania, Paesi Scandinavi, Uk, Russia e Cina): “C’è stata una tenuta sull’export, soprattutto per chi era ben posizionato nei mercati gestiti dai monopoli; qualcuno fa anche Gdo ma, in generale, si è notata un’affezione verso l’Amarone con clienti che hanno acquistato online ciò che prima acquistavano in ristorante”.
Le opportunità del web per l'Amarone
Margini e redditività non hanno subìto particolari scossoni, poiché nel 2020 le imprese hanno risparmiato sui costi di trasferte e partecipazione alle grandi fiere. “C’è stata più attività social” ricorda Zenato “per restare vicini ai nostri importatori, abbiamo fatto degustazioni online e ritengo che tali esperienze saranno ripetute anche in futuro. Abbiamo visto che sono efficaci e potranno convivere con le azioni in presenza. Delresto, il vino è socialità”. Il digitale sarà, quindi, strumento del domani, al punto che le Famiglie Storiche discuteranno dell’opportunità di mettere in vendita direttamente sul sito ufficiale una collezione di Amarone: “Si potrebbe pensare a un’edizione prestige con 13 bottiglie rappresentative”. Ma anche l’enoturismo sarà una leva di ripartenza: “Abbiamo organizzato delle masterclass con giornalisti del lifestyle con buoni risultati, nella convinzione che la riattivazione delle esperienze dirette sia determinante”.
Il docufilm
Il 9 settembre è una data clou per l’associazione che, dopo un anno di lavoro, presenterà ufficialmente il docufilm “Le Famiglie Storiche – Un racconto sull’Amarone”, del giovane regista Michael Gasparini. Una pellicola sulla dimensione e sulla forza umana di queste 13 imprese del vino durante il primo lockdown.
Guarda il docufilm
La carta della sostenibilità
Infine, c’è un tema che le Famiglie Storiche intendono cavalcare: “Ben vengano i progressi fatti dal Mipaaf” dice il presidente “perché crediamo nella sostenibilità e intendiamo recepire le direttive. Oggi, abbiamo aziende bio e biodinamiche, altre stanno ottenendo la certificazione Equalitas. Pertanto, ritengo si debbano intraprendere percorsi virtuosi in anticipo rispetto a un trend che si consoliderà in futuro”. Magari anche dialogando col Consorzio di tutela vini Valpolicella, da cui i 13 brand sono usciti dopo la nota sentenza legale sull’uso del termine Amarone: “Penso si debbano mettere da parte le diatribe” conclude Zenato “e trovare strategie comuni per il bene di tutta la Dop”.
a cura di Gianluca Atzeni
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