La geotermia รจ una storia toscana dal cuore caldo e dal grande fascino, le cui radici affondano nelle civiltร etrusca e romana che utilizzavano le acque geotermiche per scopi termali. Nel Medioevo la zona tra Larderello e Monterotondo M.mo, per i suoi vapori diffusi, era considerata lโanticamera dellโinferno. Non รจ un caso che ancora oggi la si definisca โValle del Diavoloโ. La leggenda narra che Dante vi trovรฒ ispirazione per scrivere lโInferno della Divina Commedia; di sicuro, il Sommo Poeta vi fa riferimento nella Canzone XIV della raccolta delle Rime: โVersan le Vene le fumifere acque Per li vapor, che la terra ha nel ventre, Che d'abisso le tira suso in altoโ.
Oggi il know how industriale sviluppato in Toscana โ prima con gli usi chimici avviati nel 1818 dal Conte De Larderel e poi con le 5 lampadine accese il 4 luglio 1904 dal Principe Ginori Conti, cui seguรฌ nel 1913 lโentrata in esercizio della prima centrale geotermoelettrica โ ha fatto scuola in tante parti del mondo, ma la Toscana resta il luogo per eccellenza che, oltre a custodire i saperi geotermici, presenta caratteristiche ideali per creare sviluppo sostenibile.
Il Museo della Geotermia a Larderello, il MuBia (Museo Biancane) a Monterotondo M.mo, i Parchi delle Biancane e delle Fumarole e la filiera enogastronomica geotermica, nel Geoparco Colline Metallifere dirimpetto allโarcipelago toscano, raccontano questa suggestiva storia che in Toscana vanta il distretto geotermico piรน antico e allo stesso tempo piรน innovativo del pianeta con 34 centrali tra le province di Pisa, Grosseto e Siena.
I 6 miliardi di KWh prodotti, oltre a soddisfare il 33% del fabbisogno elettrico regionale, forniscono calore per riscaldare 10mila utenze residenziali nonchรฉ un importante indotto artigianale, agroalimentare e turistico.
Per maggiori info sulle visite dei luoghi dellโenergia: www.enelgreenpower.com/