Puntano sulla croccantezza e il gusto deciso, le chips in busta, consumate spesso come snack durante la giornata o al momento dell'aperitivo. Caratteristiche, queste, che hanno permesso loro di conquistare un pubblico decisamente ampio, perché in fondo quasi nessuno, di fronte a un sacchetto appena aperto, resiste alla tentazione di estrarre e addentare le invitanti sfoglie dorate. Un settore in piena crescita, sempre più ricco di marchi (un esempio sono le Patatas Nana di Senigallia), che abbiamo anche testato in una degustazione alla cieca. Oltre alle classiche patatine stanno guadagnando terreno anche altri prodotti artigianali che valorizzano alcune specialità gastronomiche nostrane, dal sapore meno standardizzato. Non necessariamente si tratta di chips più salutari rispetto a quelle diffuse su larga scala, ma l’intento è un altro: creare snack a base di ingredienti italiani, da filiera controllata, capaci di raccontare il rapporto dei produttori con il territorio. Li propongono aziende più o meno affermate, cooperative e piccole attività che, pur molto diverse fra loro, hanno in comune l’utilizzo di materie prime scelte. Dalle erbe di montagna valdostane ai peperoni cruschi lucani, ecco cosa contengono le migliori chips in busta made in Italy.
Nathan's Chips: le patatine con le erbe della Valle d'Aosta
La storia di Nathan Pavese è davvero interessante: figlio di un noto produttore vinicolo, questo giovane valdostano ha deciso di intraprendere la coltivazione dei terreni di famiglia in alta quota, fra i comuni di Morgex e La Salle. Una vera e propria sfida, perché il lavoro nei campi -tutti in forte pendenza, tanto da impedire l'utilizzo di attrezzature agricole- è abbastanza impegnativo (gli orti sono dislocati fra i 1000 e i 1600 metri di altitudine). Ma Nathan è riuscito nell'impresa e ha anche pensato di differenziare i suoi prodotti, trasformando i tuberi dell'orto in chips artigianali: un'idea intelligente per sfruttare al meglio le patate di montagna, che crescono naturalmente, senza l'impiego di trattamenti nocivi. Da qui la nascita delle Nathan‘s chips (vincitrici dell’Oscar Green 2019), preparate in un piccolo laboratorio e condite con sale aromatizzato a base di erbe raccolte nell’orto. La frittura avviene in olio di girasole altoleico e il confezionamento non prevede l’aggiunta di additivi o conservanti.
Nathan’s Chips - Morgex (AO) - strada Pineta 26 - Pagina Facebook
Truffle Chips: le patatine al tartufo di Tartuflanghe
Queste chips al gusto di tartufo sono prodotte dalla storica azienda di Piobesi d’Alba Tartuflanghe, fondata dallo chef Beppe Montanaro insieme alla moglie Domenica nel 1975. Oggi la “fabbrica del tartufo” - in cui ha un ruolo di primo piano il figlio Paolo - ha a disposizione 50 ettari di tartufaie, dalle Langhe al Monferrato, in cui coltiva i suoi prodotti per diversi usi. Oltre a fornire i tartufi freschi a molte attività dell’alta ristorazione, infatti, i proprietari hanno deciso di utilizzare la tecnologia per dare nuova forma a questo ingrediente ricercato, sottoponendolo anche a sferificazione e crio-essiccazione e vincendo numerosi premi in concorsi internazionali. Poi sono arrivate le patatine con tartufo crio-essiccato, sia nero che bianco: più spesse e compatte di una chips tradizionale, vengono fritte in una miscela di olio di oliva e di olio di girasole fino a raggiungere la perfetta doratura. Per scelta dei proprietari, la quantità di sale nella ricetta è inferiore rispetto alla media, in modo da rendere meglio percepibile in gusto intenso del tartufo. Le patatine al tartufo bianco, comunque, contengono anche una percentuale di senape al miele che dà una nota dolciastra al prodotto.
Truffle Chips (Tartuflanghe) – Piobesi d’Alba (CN) - loc. Catena Rossa 7 – www.tartufanghe.com
Salento Chips: le patatine pugliesi di Gastronomie Italiane
Ci sono quelle con sale marino integrale di Santa Margherita di Savoia e quelle con aromi vari forniti da una piccola azienda pugliese (timo, limone, rosmarino, salvia e menta). Le Salento Chips rientrano fra le specialità regionali di Gastronomie Italiane, un’azienda che collabora con 23 laboratori agroalimentari in tutta Italia per realizzare prodotti che valorizzano le materie prime locali. Volutamente estraneo alla grande distribuzione, questo marchio ha sposato la filosofia della filiera diretta, in modo da controllare scrupolosamente tutti i passaggi che portano dalla raccolta degli ingredienti al confezionamento. Le piante aromatiche -ma anche gli ortaggi, che Gastronomie Italiane impiega per realizzare altre chips di verdure essiccate- sono lavorate dal fresco nel momento migliore della stagione, per garantire un sapore e un aroma piacevolmente intenso. Ma il vero punto di forza delle chips salentine è la frittura olio extravergine di oliva, che ne caratterizza il gusto e la consistenza.
Salento Chips (Gastronomie Italiane) - Abbiategrasso (MI) - strada per Cassinetta, 10 – www.gastronomieitaliane.it
Cruskees: le chips a base di peperone crusco di Novafood
Prima essiccati al sole, poi fritti per concentrare il sapore ed enfatizzare la nota dolce. I peperoni cruschi sono una delle ricette popolari più amate in Basilicata e, di solito, vengono consumati ancora caldi, appena estratti dall’olio bollente. Ma l’azienda Novafood, specializzata nella produzione di snack con ingredienti selezionati, ha lanciato le chips con peperoni coltivati da contadini lucani: Cruskees, un’alternativa alle patatine per proporre il piatto tipico in veste diversa, rendendolo ancor più gustoso e saporito. Due i tipi di chips, fritte e al forno: le prime cotte in olio di girasole altoleico, le seconde essiccate senza aggiungere sale. Niente metodi o tecnologie particolari, quindi: Novafood ha voluto esaltare proprio le caratteristiche della verdura che, grazie alla polpa particolarmente fine e all’insolazione prolungata, mantiene la croccantezza a lungo anche all’interno del sacchetto.
Cruskees (Nova Food) - Potenza (PZ) – via Pienza, 78 - www.cruskees.com
a cura di Lucia Facchini