Il gin della Regina
Persino le casse della Casa Reale d’Inghilterra avrebbero risentito della crisi aperta dalla pandemia. E tra i rimedi adottati per arginare i danni, l’entourage di Buckingham Palace avrebbe pensato a una soluzione che strizza l’occhio a una grande passione della Regina Elisabetta II. Leggenda molto accreditata vuole che Sua Maestà, pur alla veneranda età di 94 anni, non abbia mai rinunciato a sorseggiare, una volta al giorno - i ben informati sostengono prima di pranzo - un bicchiere di Dubonnet, cocktail a base di gin annoverato tra le sue abitudini predilette (una sorta di gin Martini, che sostituisce al vermouth dry il Dubonnet rouge, vino fortificato al chinino: sembra che anche la regina madre ne fosse fan). E proprio il gin è oggetto dell’ultima produzione brandizzata dalla Famiglia Reale, che lancia sul mercato un distillato ottenuto con agrumi ed erbe raccolti nel giardino di Buckingham Palace, “selezionati a mano e combinate per creare un gin dal sapore unico e gustoso”, come recita l’etichetta sul retro della bottiglia.
Una bottiglia di gin per rispondere alla crisi
La residenza londinese, del resto, è stata costretta a chiudere le porte al pubblico per mesi, proprio come le altre principali attrazioni turistiche della città. E ai mancati incassi si aggiunge il crollo verticale degli introiti legati alla vendita del nutrito merchandising della Corona, normalmente molto apprezzato dai turisti in visita al Regno. Il Mirror, che per primo ha diffuso la notizia, parla di un ammanco di trenta milioni di sterline nel bilancio della Royal Collection Trust, che sarà solo parzialmente coperto dalla riapertura di Buckingham Palace e del castello di Windsor a partire dal prossimo 23 luglio, e avrà conseguenze per tutto il prossimo anno, con tagli obbligati al personale impiegato.
Le botaniche di Buckingham Palace
Il gin della Regina, che l'etichetta specifica essere “a small batch, dry gin” è il risultato del mix di 12 botaniche che in parte assecondano la tradizione distillatoria inglese (dall’alloro alla verbena agrumata, al biancospino), ma attingono anche alla storia della Corona, come i gelsi introdotti a Londra nel XVII secolo da Giacomo I. Dal gusto secco, con una gradazione alcolica al 42%, il gin reale è perfetto servito in bicchiere con ghiaccio, con aggiunta successiva di acqua tonica e una fetta di limone, come consiglia l’etichetta illustrata con uno schizzo di Buckingham Palace. Il prezzo? 40 sterline per una bottiglia standard da 70 cl, acquistabile online, ma al momento consegnata solo nel Regno Unito.
Quando i palazzi reali riapriranno, però, le bottiglie di gin faranno bella mostra di sé anche negli shop del Royal Collection Trust, ampliando ulteriormente la nutrita offerta di gadget coronati (ricco è anche il comparto gastronomico, tra classici biscotti shortbread, cioccolatini e tè, tra i prodotti più richiesti, ma anche whisky dal palazzo di Holyroodhouse). I profitti saranno destinati unicamente alla Royal Collection Trust, fondazione benefica che si occupa di tutelare ed esporre la collezione dei manufatti della famiglia reale, affidati alla Regina in nome del Regno Unito.
https://www.royalcollectionshop.co.uk/foodhall/wine-and-spirits/buckingham-palace-gin.html