Il ristoratore Pasquale Naccari dopo i video contro Conte convocato dal Governo

29 Apr 2020, 23:52 | a cura di
C'è stato un incontro del Ministro per lo Sviluppo Economico con il portavoce dei Ristoratori Toscana, Pasquale Naccari. Stefano Patuanelli sembra aver accolto le richieste degli imprenditori perché possano sopravvivere alla chiusura, dalla detassazione delle imposte alla Cig, dagli affitti ai finanziamenti a fondo perduto. Il racconto del ristoratore fiorentino, soddisfatto dell’incontro romano.

Lui, Pasquale Naccari, ristoratore fiorentino e portavoce dei Ristoratori Toscana, oltre che socio fondatore del Movimento Imprese Ospitalità (M.I.O.) che ha rilanciato a livello nazionale il flash mob di protesta del mondo Horeca di martedì sera, ha sempre avuto l’obiettivo di sedersi ai tavoli della trattativa anche quando inanellava video di grandissima diffusione contro il premier Conte.
Lo ha fatto con il Prefetto di Firenze e con il sindaco del capoluogo toscano, Dario Nardella. E ieri era proprio a colloquio con Nardella quando lo hanno chiamato dal Ministero dello sviluppo Economico: “il ministro Sefano Patuanelli vorrebbe incontrarla”. Pasquale, che ti fa pensare più ad un istrionico scugnizzo che a un imprenditore di successo quale è, non stava più nella pelle: da giorni aveva messo in pista amici e conoscenti perché potesse avere un incontro a Roma. Ha preso la macchina ed è partito insieme alla coordinatrice dei Ristoratori Toscana, Valentina Paolini, che tiene le redini dei rapporti con la stampa e i media per l’associazione. Lo abbiamo sentito di ritorno da Roma per sentire come è andata dopo la nostra prima intervista con lui di qualche giorno fa…

 

Pasquale, state rientrando a Firenze. Come è stata la trasferta romana il giorno dopo la manifestazione che ha portato le saracinesche a risollevarsi e le insegne ad accendersi per far sentire al mondo che la ristorazione è viva e vuole continuare ad esserlo?
Massima disponibilità da parte sua, ha fatto tante domande e ha voluto sapere anche che tipo di sentimento si vive all’interno della categoria, quali fossero le aspettative e le criticità di noi ristoratori...

 

Ma sui ritardi denunciati dagli imprenditori?
Si è scusato e mi ha raccontato che anche loro, chi governa, è massacrato da impegni e ostacoli e problemi quotidiani. Però ci ha tenuto ad assicurarmi che la Cassa integrazione è stata prolungata. E ci ha tenuto a farci sapere tutti i problemi di bilancio che sono costretti a tener presente.

Pasquale Naccari al Ministero dello Sviluppo Economico

Raccontaci anche le emozioni di questo incontro: non è proprio ovvio che un ministro voglia incontrare un pizzaiolo per affrontare i problemi del Paese…
Beh, ci siamo raccontati un po’ come va questa quarantena. Noi abbiamo spesso strillato che siamo preoccupati per i nostri figli. E anche lui ci ha tenuto a dirmi che ha tre bambini e che non li vede da sessanta giorni. Mi è piaciuto il suo modo di porsi e io ho sentito che lui ha apprezzato il mio approccio propositivo.

 

Ma sull’apertura? Novità sulla data, dopo le polemiche sulla diversa interpretazione del nuovo decreto tra lui e il Presidente Conte? In particolare sull’asporto…
L’apertura, mi ha spiegato, è legata alle valutazioni sulle ricadute che le attività delle attività possono avere sulla salute delle persone. E mi ha assicurato che sarà valutata categoria per categoria.

 

Ma in concreto cosa ha promesso il Ministro?
Lui, come esponente del Governo, mi ha detto che c’è la massima disponibilità ad accettare le nostre proposte e richieste. In particolare, di qui alla data di riapertura, il Ministro si è impegnato a valutare tutti gli impegni e le azioni necessarie affinché nessuno fallisca… Ovviamente c’era chi se la passava già male… Le chance di sopravvivenza saranno commisurate anche alla salute pregressa delle imprese. Ma ci ha assicurato che farà di tutto affinché tutti siano sostenuti.

Stefano Patuanelli

Anche la Fipe ha incontrato il Governo. Avete posizioni differenti?
Noi a differenza loro non stiamo spingendo l’acceleratore perché si possa aprire già dal 4 maggio. Noi abbiamo detto che vogliamo sì riaprire, e lo vogliamo fortemente, ma solo quando ci saranno le condizioni per farlo. La salute nostra e dei nostri concittadini ci sta a cuore. Ognuno è libero di pensarla come crede, noi abbiamo un'idea diversa rispetto alla Fipe. Noi non vogliamo assolutamente contestare le valutazioni delle commissioni sanitarie e di esperti che stanno studiando e monitorando la sicurezza sanitaria del Paese.

 

Ce la farete a sopravvivere ancora per un mese senza lavorare?
È proprio su questo che si è concentrato l’incontro: le misure urgenti e improcrastinabili per non farci morire, per permetterci di seguire le indicazioni di sicurezza e sopravvivere fino a quando sarà possibile aprire. Ovviamente affinché questo avvenga, occorre avere le opportune misure di sostegno: non assistenzialismo, ma sostegno. Il Ministro si è impegnato a portare avanti tutte le richieste necessarie sia con i colleghi del Governo, sia in sede di Unione Europea.

 

Novità sulle attività possibili fino alla riapertura dell’ospitalità?
Noi abbiamo spiegato che ben vengano sia la possibilità di fare delivery che asporto, ma che i costi di gestione delle nostre imprese vanno affrontati in rapporto al fatturato che ne deriva. Cosa che il ministro ha accettato senza battere ciglio, impegnandosi a far sì che queste cose vengano approvate.

 

Idee su come sarà riapertura? Plexiglass, si o no? Distanze?
No, non abbiamo assolutamente parlato di questo. Ci siamo concentrati sulle misure di sostegno urgenti…

 

Pasquale Naccari e il pizzaiolo MarioCipriano

E quindi, a parte la Cassa integrazione, quali misure promette il Ministro Patuanelli?
Un intervento sulle utenze, per congelare imposte e balzelli che vi gravano sopra. Si è impegnato a parlare con collega dell’Economia, Gualtieri, per sostenere anche la moratoria o comunque un intervento sugli affitti: ma lì siamo due le parti in causa, noi affittuari e i locatori, con diversi interessi che vanno contemperati. Sulla Cig si è scusato per il sistema che è andato in tilt sotto la pressione su un numero assurdo di richieste. Ma ha anche affermato che sarà importante il coinvolgimento delle Regioni e che la prossima tranche sarà pagata più velocemente. Poi, ci ha parlato che è allo studio anche un finanziamento a fondo perduto: verrà individuata - ha spiegato - la fascia di imprese più bisognose (e su queste definizioni scoppiano sempre un sacco di questioni!), ma ha anche ribadito che c’è la necessità di interventi rapidi.

 

E a proposito delle tasse sul reddito?
Non ne abbiamo parlato, abbiamo voluto parlare delle misure più urgenti. Ma i diversi ministri dovranno anche parlare e trattare con la UE, per capire che margini e che modalità di intervento ci saranno...

 

Insomma, bilancio finale?
È stato un incontro importante! Certo, ovviamente li aspettiamo (lui e il Governo) all’atto pratico: perché se tutto ciò non va in scena immediatamente, allora sì che si saranno problemi e anche seri per la stragrande maggioranza di noi, ristoratori e imprenditori. E non solo per noi.

 

E appena terminato l’incontro, il Ministro Patuanelli ha voluto suggellare il dialogo aperto con i ristoratori con un post su Facebook, appena prima di entrare nella seduta notturna del Consiglio dei Ministri, paragonando Naccari all’imprenditore Renzo Rosso (l'inventore di Diesel): “Gli imprenditori dal più grande al più piccolo devono essere ascoltati anche e soprattutto quando ti attaccano duramente. Per questo… servono misure che vadano a ristorare chi è stato maggiormente colpito da questo maledetto virus. Indennizzi a fondo perduto, utenze senza oneri fissi, un piano di ricapitalizzazione delle aziende e un paracadute pubblico per salvare le nostre eccellenze”.

 

a cura di Stefano Polacchi

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