Non di solo vino (e tartufi, of course) vivono le Langhe. L’altra ricchezza- spesso l’unica fonte di reddito in zone più elevate e marginali, dove la vigna non arriva – è la nocciola, la celebrata Nocciola Piemonte IGP che ha ottenuto finalmente dall’Unione Europea il riconoscimento della dicitura aggiuntiva “delle Langhe” per identificare quelle prodotte nell’area piemontese compresa nei 100 Comuni vocati selezionati tra le colline più alte dell’area Patrimonio Unesco. Riconoscimento importante per un prodotto unico (e va detto che l’Italia è l’unico Paese del mondo a vantare ben 3 marchi per la nocciola, oltre alla Piemonte, la Giffoni IGP e la Romana dop)
Tutti i gusti della nocciola. Staffetta tra nocciola e tartufo
Se n’è parlato a Benevello, nello scenario di charme del relais Villa d’Amelia, in una due giorni della nocciola “Tutti i gusti della nocciola”, culminata in una kermesse di chef di tutto riguardo. E con la presentazione della prima Enciclopedia della Nocciola, ultimo lavoro dell’infaticabile coppia Gigi e Clara Padovani, questa volta con la collaborazione di una “degustatrice di nocciole” Irma Brizi. Perché proprio a Villa d’Amelia? Perché è qui, nel ristorante firmato da Damiano Nigro, che per iniziativa dello chef da 9 anni si tiene la Festa della Nocciola. Non che gli eventi celebrativi manchino in zona: da 60 anni Cortemilia organizza la Fiera della Nocciola, e l’Ente Fiera della Nocciola da un decennio propone una serie di attività nel contesto della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Il connubio fra la Tonda Gentile delle Langhe e il tartufo non è un caso, anche perché la nocciola ha ormai ampiamente superato i confini della pasticceria, per entrare di diritto in cucina e in ricette innovative.
“Tutti i gusti della nocciola” è così la prima edizione di un evento che d’ora in poi chiuderà la Fiera del Tartufo, unendo in modo ideale due eccellenze, la nocciola e il tartufo. E prendendo il testimone proprio dalla Festa della Nocciola a tavola che lo chef Damiano Nigro, pugliese di nascita ma ormai langarolo di cuore, ha creato a Villa d’Amelia, per la promozione e valorizzazione del territorio dell’Alta Langa e delle sue eccellenze enogastronomiche, visto che le colline dell’Alta Langa sono un territorio marginale rispetto alle rotte turistiche del turismo del vino, ma sono il cuore della produzione della nocciola e una delle aree più vocate per il Tartufo Bianco d’Alba.
Gli chef e la nocciola
Si è cominciato il 1°dicembre con una cena d’eccellenza dello chef Quique Dacosta (3 stelle Michelin a Dénia, Alicante, Spagna) a base di Nocciola Piemonte IGP delle Langhe abbinata al Tartufo Bianco d’Alba e ai vini del territorio. Ma l’evento top è stato quello del 2, con 20 chef provenienti da Italia e Europa che, insieme a 5 chef del Piemonte, hanno preparato ognuno un piatto a base nocciola, in molti casi in abbinato con il Tartufo, per presentare versatilità della nocciola in cucina e l’eleganza del tartufo anche con ricette non convenzionali.
Fra gli chef partecipanti, il più “esotico” è stato lo svedese Goran Amnegaard, di Blaxsta, un’ora e mezza da Stoccolma, con le polpette di orso e mirtilli rossi artici più nocciole, e poi Filip Calovski dalla Macedonia, Gabriele Boffa, della Locanda del Sant’Uffizio di Cioccaro di Penango, Pino Cuttaia, da La Madia di Licata - con un sorprendente piatto Terra, a base di verdure, lumache, nocciole - Andrea Ferrucci, del Ristorante Marcelin di Montà d’Alba, con un’insolita cacio e pepe alle nocciole.
Andrea Larossa, del Ristorante Larossa di Alba, ha proposto un taco fatto con farina di mais e nocciole, con caprino, nocciola e gel di bergamotto, Damiano Nigro un kebab di vicciola - la carne di vitelli di razza piemontese alimentati solo con nocciole del macellaio torinese Pino Puglisi - maionese e scarola, Andrea Ribaldone, dell’ Osteria Arborina di La Morra un baccalà mantecato con cardi e nocciole, Michelangelo Citino del Michelangelo Restaurant di Linate un piacevole brodo di bue grasso con un bottone di pasta ripiena, tartufo e nocciola… Impossibile citare tutte le proposte, segno di una versatilità in cucina della nocciola davvero sorprendente e convincente, pizza compresa (di Paolo Ghidini della Pizzeria Il Fienile di Palazzolo sull’Oglio).
Un’unica donna
Fra tanti chef, un’unica presenza femminile, ma d’eccellenza: Annalisa Borella, pastry chef, giovane ma con tante belle esperienze alle spalle, ultima in ordine di tempo a Mentone al Mirazur di Mauro Colagreco, dove è stata fino all’anno scorso come chef pasticcera creativa. Ora per dedicarsi di più al figlio Matteo di dieci anni ha deciso di tornare in Italia, a Brescia e lavora come consulente. Il suo strepitoso dessert, con nocciole, gelato di nocciole, tartufo bianco è stata un’esperienza indimenticabile. Annalisa ha in progetto qualche nuova iniziativa, e siamo tutti qui ad aspettare!
a cura di Rosalba Graglia