Nove anni e non sentirli, è proprio il caso di dirlo: l'appuntamento è a Verona, come di consueto, per la presentazione della guida Oli d'Italia 2019 del Gambero Rosso (in collaborazione con Unaprol), quest'anno per la prima volta in duplice lingua, italiano e inglese.
Oli d'Italia 2019
Nove edizioni fa, a darci gli stimoli per assaggiare, valutare e giudicare i tanti extravergine della Penisola, creando la prima guida Oli d'Italia, era la voglia di far conoscere al consumatore la differenza tra olio buono e difettato, fornire al pubblico informazioni utili per acquistare una bottiglia e indicazioni tecniche sui vari prodotti. Oggi, dopo nove anni di degustazioni e recensioni, vogliamo ancora arrivare al consumatore finale, ma rivolgendoci anche a buyer, operatori di settore e appassionati a livello internazionale.
L'annata e la scelta della duplice lingua
Più autorevoli e business oriented: questa la premessa della nona edizione della guida Oli d'Italia, che si propone “sempre più come strumento indispensabile per chi ama l'olio italiano, per chi lo utilizza, per chi lo compra e chi lo vende”, spiega il curatore Stefano Polacchi. Una decisione presa in un'annata complessa per l'olivicoltura italiana, ma d'altronde “è proprio in campagne olearie come questa che occorre fare scelte nette che accompagnino il percorso delle migliori aziende olivicole italiane, in Italia e nel mondo”.
La nuova guida
Come cambia la guida? Sintesi estrema delle informazioni, schede tecniche più brevi e concise, con lo sguardo sempre rivolto agli assaggi e le valutazioni, meno discorsive ma sempre centrate e precise. Insomma, è sempre l'olio il protagonista assoluto, con analisi dettagliate e concentrate sul profilo aromatico.
Come leggere la guida
Uno strumento più fruibile, quindi, e rivolto proprio a tutti, dai produttori che vogliono investire nel mercato internazionale ai consumatori più curiosi che per la prima volta si trovano a fare i conti con una scheda di degustazione. La guida, infatti, si legge molto facilmente: al fruttato (insieme dei sentori e profumi percettibili all'olfatto), l'amaro e il piccante (sensazioni immancabili in un olio di qualità) vengono assegnati dei giudizi da 1 a 10, a cui si aggiungono poi i descrittori aromatici, dalla mandorla al pomodoro, dall'erba tagliata al pepe.
Il ruolo dell'export
Meno parole, ma più lingue: per ogni produttore, la scheda (con dati aziendali e qualche accenno storico) è divisa in due parti, una in italiano e l'altra in inglese. Perché, come spiega Paolo Cuccia, Presidente del Gambero Rosso, “l'export dell'olio cresce sempre di più, non solo per la bravura dei produttori, quanto per l'aumento stesso della domanda di extravergine nel mondo, con in testa Stati Uniti, Germania, Francia, Canada e Giappone”. È quindi necessaria “un'internazionalizzazione dell'olio extravergine di oliva”.
Le sfide del futuro
Senza dimenticare, poi, che l'olivicoltura italiana rappresenta un punto di riferimento nel mondo per qualità e biodiversità, ed è quindi “auspicabile un aumento quantitativo, attraverso l'incremento della superficie coltivata”, commenta David Granieri, Presidente di Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano). E aggiunge: “Le vere sfide del futuro passano per una revisione dei parametri dell'olio extravergine di oliva, restringendo una classe merceologica troppo ampia, e per lo sviluppo di una politica basata sul valore”.
I premiati
Ma veniamo agli oli. 433 aziende e 712 oli recensiti, tra cui 170 insigniti con le Tre Foglie, massimo riconoscimento. Al primo posto, la Toscana, con ben 33 oli premiati, seguita dalla Puglia e dal Lazio. Ci sono poi le Due Foglie Rosse, riservate a oli di ottima fattura (200 quest'anno) e infine i Premi Speciali. Fra questi ultimi, una grande novità: il premio Olio&Vino dedicato alle aziende vitivinicole che si impegnano con ottimi risultati anche sul fronte dell'olivicoltura.
I premi speciali
Miglior fruttato Leggero
Monocultivar Carolea Bio, Tenute Librandi Pasquale
Migliori Fruttato Medio (premio ex aequeo)
Uliva, Frantoio di Riva
Monocultivar Frantoio, Fattoria Ramerino
Miglior Fruttato Intenso (premio ex aequeo)
Monocultivar Intosso, Tommaso Masciantonio
Risveglio Monocultivar Raggiola, Mosconi Emozioneolio
Frantoio dell'anno (premio ex aequo)
Frantoio Hermes
Il Conventino di Monteciccardo
Miglior biologico (premio ex aequeo)
Olio extravergine di oliva bio, San Salvatore 1988
Trace Bio, Marfuga
Miglior monocultivar (premio ex aequo)
Evo Monocultivar Caninese, Colli Etruschi
Monocultivar Olivo Bianco, Giacomo Grassi
Miglior Blend (premio ex aequo)
Tréfort, Bonomelli Boutique Olive Farm
Dop Valli Trapanesi Bio, Titone
Miglior olio Dop (premio ex aequo)
Rea Dop Colline Salernitane, Torretta
Colleruita Dop Umbria Colli Assisi Spoleto, Viola
Miglior olio Igp (premio ex aequo)
Igp Toscano Bio, Reto di Montisoni
Monocultivar Nocellara del Belice Igp Sicilia, Frantoi Cutrera
Miglior rapporto qualità/prezzo (premio ex aequo)
Intenso, Oleificio Fam
Gargia Isula, Su Mulino
Olivicoltore dell'anno
Felsina
Azienda dell'anno (premio ex aequo)
Nicolangelo Marsicani
Frantoio Franci
Miglior performance territoriale
Francesca Boni
Ortoplant
Premio Olio&Vino (premio ex aequo)
Arnaldo Caprai
Collemassari
Oli d'Italia 2019 – pp. 491 – 13,90 euro
a cura di Michela Becchi