P Franco
In viticoltura, quando si parla di “piede franco”, ci si riferisce a quelle viti non innestate su radici americane dopo la piaga della fillossera. A Londra, invece, P Franco – nome che fa riferimento proprio a questa pratica agronomica – è uno dei wine bar più in voga della capitale. Un punto di riferimento per tutti gli amanti del buon bere (e della buona tavola) ad Hackney, una delle zone più caratteristiche per la movida cittadina, un'area in pieno fermento, fra ristoranti d'autore, pub di livello, format insoliti, negozi alla moda e mostre d'artisti. Un punto nevralgico della capitale, polo d'attrazione per giovani ma anche per gli amanti del gusto e dell'estetico, che a breve potrà vantare un nuovo indirizzo di qualità firmato P Franco.
Il nuovo progetto
Si chiama Bright, ed è l'avventura degli chef William Gleave e Peppe Belvedere, che affiancheranno Phil Bracey, manager dell'enoteca e addetto ai cocktail. Negli spazi dell'ex Ellory, dove, a partire dal prossimo maggio, sarà possibile gustare una cucina ricca e ricercata, da sempre chiave del successo di P Franco. Nonostante si tratti di un wine bar, infatti, il locale – nato nel 2014 in un vecchio ristorante cinese take-away - fa affidamento su una tavola golosa, fatta di materie prime d'eccezione e piatti d'autore. Soprattutto negli ultimi due anni, in seguito a una serie di eventi e degustazioni organizzate, che hanno consentito al team di ampliare la propria rete di produttori, la fetta di clientela e specializzarsi sempre di più nella cucina.
La cucina di P Franco
Niente taglieri di salumi e formaggi, quindi, né bruschette o piccole tapas. O meglio, sì, ma non solo: P Franco continua a essere un'eno-tavola con una selezione di etichette (soprattutto naturali) tutta da scoprire, ma con una cucina che va ben oltre la classica offerta dei locali di questo genere. Un format molto più simile ai bar à vin parigini, portato avanti da un squadra d'eccezione: Phil Bracey, dal 2015 gestore del locale, ideatore di menu e offerte sempre nuove, amante del gusto e da anni impegnato nella valorizzazione delle ricette della casa, Liam Kelleher e James Noble, i proprietari e direttori della Noble Fine Liquor, azienda di vini biologici, naturali e biodinamici, con punto vendita al Broadway Market.
Il team
E poi Gleave, ex head chef del Garagistes, in Tasmania, “il miglior ristorante in tutta l'Australia”, come l'aveva definito Bracey, e dal novembre 2015 in forze al team di P Franco. È stato proprio Gleave a elevare la cucina del wine bar a una nova dimensione, con uno stile più raffinato e delle ricette più elaborate. A dargli manforte, Giuseppe Lacorazza, arrivato nell'estate 2017 dal WildAir di New York, e poi ancora Belvedere. Negli anni, poi, diversi chef del territorio si sono dati il cambio ai fornelli, per serate a tema, o anche per brevi periodi, consulenze e cene a quattro mani. Personaggi del calibro di Anna Tobias, ex Blueprint Cafe, The River Cafe, Rochelle Canteen, e Tim Spedding, in carica dall'autunno 2016 all'inverno 2017, prima alla guida del The Clove Club, e attualmente alle prese con il Coombeshead Farm nella Cornovaglia. Professionisti di passaggio, che hanno lasciato una traccia indelebile nel menu e nell'atmosfera del ristorante.
Il ristorante
Un locale dinamico, insolito, che nel 2017 si è aggiudicato il premio di Eater come miglior ristorante londinese dell'anno, in grado di “competere con gli stabilimenti più lungimiranti della capitale”, ma soprattutto un luogo in cui “cibo, vino ed etica rappresentano la storia culinaria londinese. Un luogo in cui l'apparente noncuranza nasconde una passione genuina”. Nel nuovo spazio firmato P Franco, in Westgate Street, ci saranno ancora i piatti di Gleave, quelli di Belvedere, e un'offerta ampia e variegata di vini naturali dal respiro internazionale. Una notizia che era già nell'aria da tempo. Già da qualche mese, infatti, si vociferava di nuovi locali pop up previsti a Tokyo, Parigi e New York, “speriamo di creare una rete di locali articolata al di fuori di Londra”, ha dichiarato Bracey alla redazione di Eater. Per ora, comunque, nessun dato certo, né su eventuali nuove aperture, né sui dettagli del menu londinese: “Sembra sciocco, ma parte dello spirito di P. Franco è la mancanza di pianificazione. Non abbiamo mai messo in programma una buona cucina, abbiamo colto una buona occasione e ha funzionato. Ci piace imparare mentre camminiamo, senza troppi piani. Tutto ciò che vogliamo è un buon bicchiere di vino, e del buon cibo”.
Bright – Londra – 1, Westgate Street – da maggio 2018
a cura di Michela Becchi