Il Giappone a Milano
Un concept store per chi apprezza il valore delle piccole cose. Massima popolare che sposa i dettami più inflazionati del pensiero orientale, quella cultura giapponese tanto devota all'armonia degli spazi e alla cura per i dettagli, pur perfettamente calati nell'estetica minimalista che è diventata un marchio di fabbrica del Giappone nel mondo. Tenoha, appena inaugurato a Milano, zona Tortona (in via Vigevano 18, dov'era il temporary store di Ikea) è uno spazio polifunzionale che a questa filosofia si ispira per portare a Milano “l'essenza del Giappone contemporaneo, evidenziandone i trend attuali”. Una formula che, specie in una città inflazionata com'è la Milano di oggi, ci mette poco a trasformarsi in mera operazione commerciale che strizza l'occhio alla mania per tutto ciò che arriva dall'Estremo Oriente, cibo in testa. Il progetto però non è frutto di qualche furbo imprenditore con il pallino per gli affari, ma dell'ennesima società giapponese che si interessa al mercato meneghino negli ultimi mesi (e la prospettiva di fare buoni affari conta anche in questo caso).
Tenoha. Scambio culturale
Sayu ha dato forma al primo spazio Tenoha nel 2014, a Tokyo: in origine un luogo per riunirsi, incontrarsi, realizzarsi. Sì, perché come i moderni spazi adibiti al co-working Tenoha vuole essere il posto giusto per il tempo libero e il relax, ma pure offrire un ambiente confortevole dove lavorare, condividendo gli spazi o ritagliandosi la propria isola. Tutto riassunto graficamente nell'albero che cresce verso il cielo, mettendo le foglie che sono il simbolo di Tenoha (anche per l'attenzione alla sostenibilità ambientale dell'intero progetto). Consolidata la presenza a Tokyo, dove il concept ha sposato l'intenzione di portare la cultura italiana in Giappone (all'interno del complesso anche un ristorante di cucina italiana e il Bondolfi Boncaffè), ora il team intraprende il processo inverso, offrendo all'Italia un avamposto per scoprire la cultura nipponica. Il progetto fa parte di un investimento di più ampio respiro intrapreso da Italia Fudosan Real Estate a partire nel 2017 per lo sviluppo di un'area destinata al retail e al food in via Vigevano. Gli interni dell'ex edificio industriale degli anni Trenta offrono 2500 metri quadri di superficie complessiva, articolata in aree tematiche: lo store con prodotti di design, gli spazi attrezzati destinati al co-working aperti 24/7, uno spazio pop up da valorizzare in partnership con realtà che proporranno attività in linea con la filosofia del luogo, il grande spazio eventi con accesso indipendente per mostre ed occasioni private.
La cucina. Ristorante e caffetteria tra Italia e Giappone
Ma soprattutto la zona dedicata alla somministrazione, caffetteria e ristorante pensati per integrare le due culture gastronomiche, soprattutto in termini di approccio al cliente: l'arte dell'ospitalità giapponese (omotenashi) che incontra gli usi e costumi italiani. Intorno tanto legno e verde che si arrampica sulle pareti, ma un approccio che rifiuta gli stereotipi sull'Oriente tradizionale, puntando invece a rappresentare la Tokyo contemporanea (disponibili anche due salette private in stile giapponese). Circa un centinaio i coperti a disposizione, più una trentina all'aperto, nel cortile interno che d'estate diventerà beer garden, e una proposta che accompagna tutta la giornata, dalle 9 a mezzanotte. Ma cosa si mangia? Pranzo light, con il classico menu delle insalate riletto in chiave nipponica, salsa di sesamo, yuzu, tofu a contaminare le ricette (esempio è la caprese di tofu, con pomodori e salsa di sesamo). Disponibile anche l'opzione bento box, con pollo fritto croccante al sale con foglia di ciliegio, tartare di maguro, verdure di stagione con yuzu (anche in versione vegetariana, con fave grigliate, radice di fiore di loto al matcha, datterini e pere con salsa di sesamo). A cena la proposta è più in linea con la tradizione giapponese da izakaya, tonkatsu, zuppa di miso o di dashi, udon in brodo di maiale, karaage, rana pescatrice allo yuzu, filetto di manzo flambato al sake, e prezzi che spaziano dai 10 ai 25 euro per un piatto principale. Ma prima l'aperitivo, oriental style, con yakitori, kushiage, tempura e altri snack caratteristici dello street food orientale, in abbinamento alla carta dei drink, cocktail con twist all'orientale, bollicine o vini al calice. Dolci altrettanto tradizionali, con mochi preparati sul momento, ma anche gelato e tiramisù al matcha.
Dietro c'è la consulenza di Hideyuki Manaka, chef patron che a Tokyo guida il ristorante Da Fiore ad Omotesando, interpretando la cucina italiana. Sarà questa la chiave per intrecciare con originalità le due anime culinarie di Tenoha? Vedremo se alla lungimiranza dell'operazione commerciale si accompagnerà una buona personalità gastronomica. Di certo, ormai, la piazza cittadina è affollata di validissime insegne per mangiare giapponese. Non sarà semplice.
Tenoha – Milano – via Vigevano, 18 – www.tenoha.it
a cura di Livia Montagnoli