Arte e cucina, un binomio perfetto? Si direbbe proprio di sì, guardando all’edizione 2017 di Artissima, la principale fiera d’arte contemporanea italiana, di scena a Torino, all’Oval del Lingotto, dal 3 al 5 novembre. Dove a deliziare il palato dei visitatori e degli addetti ai lavori c’è quest’anno una chef donna – ed è già una bella novità - e stellata: Mariangela Susigan, grande interprete della tradizione piemontese che propone da oltre 40 anni del suo ristorante, la Gardenia di Caluso , fra le colline del Canavese. Alla Vip Lounge dell’Oval la Susigan, da sempre attenta alla storia , al territorio, e all’utilizzo sapiente e inedito delle erbe delle vallate di montagna, propone un menù creato apposta per Artissima, unasorpresa in fatto di sapori e di uso creativo dei prodotti locali, che rivisita con talento la tradizione piemontese.
Due i piatti assolutamente da non perdere: la Patata cotta al sale e la Zuppa Francigena.
La Zuppa Francigena è un piatto di ricerca, frutto di un lungo studio fatto dalla chef sulla storia. Si tratta di una zuppa creata da una ricetta medievale, e quindi senza quegli ingredienti – prima fra tutti la patata, ma pensiamo anche al peperone – arrivati in in Italia solo dopo la scoperta dell’America. Così la Zuppa Francigena- che dopo Artissima arriverà anche nel Menù del Gardenia a Caluso - è a base di borraggine, sorgo ortica, fave, radici e fagioli, di uso comune in Piemonte fra fine 400 e ‘500.
Dopo di che, arriva la patata, nella storia e nel menù di Artissima: e la patata cotta sotto il sale con uovo colante, burro di montagna e tartufo bianco d’Alba un viaggio dalle Langhe alle Alpi.
Poi naturalmente i grandi classici: i tajarin, gli agnolotti, la battuta di fassone…E le erbe, grande passione della Susigan, che lei seleziona e abbina inaccostamenti di sapor sempre nuovi. Ad Artissima si potranno gustare l’ Orto d’autunno, a base di ortaggi, tuberi e radici, e il Tomino affumicato al the Lapsang. Immancabili di dessert di tradizione e una selezione del celebrato cioccolato piemontese. Aggiungeteci i grandi vini piemontesi: Barolo e Barbaresco, l’Arneis Bio di Ceretto ma anche l’Erbaluce e il Passito di Caluso, da scoprire, e avrete la conferma che l’arte arriva anche in cucina.
OTHER ART, OTHER FOOD
Anche The Others, la fiera italiana sperimentale dedicata all'arte contemporanea internazionale, che dal 2 al 5 novembre torna a Torino nei fascinosi spazi dismessi dell’ex Ospedale Maria Adelaide di Lungo Dora Firenze, 87, nel cuore di tendenza di Regio Parco - Borgo Rossini, punta all’arte ma anche al food.
Nella sezione OthersFood non solo, e per tutta la durata dell’evento, foodtruck nel cortile per uno street food di qualità, con Brambù che propone la salsiccia di Bra, Dal Parmigiano Gourmet con il gnocco fritto, Farinel on the Road con la miassa, Gina la Piadina con la piadinae Tantì con la farinata, ma anche quattro giovani chef d’eccellenza che si alternano nel ristorante gourmet creato nella ex mensa dell’ospedale, per art-dinner speciali.
Così giovedì 2 Novembre per l’opening party, è di scena Christian Mandura del Ristorante Geranio di Chieri, segnalato ormai dalle guide food (ha meritato un cappello nella guida dell’Espresso). Creativo, audace, alle spalle diverse esperienze stellate, dal Noma di Copenhagen al Cambio di Torino, Mandura è una promessa della giovane cucina italiana.
Venerdì arriva Carmelo Damiano dello storico Ristorante Giudice sulla prima collina torinese, con un menù nel segno della cultura della tradizione.
Sabato 4 novembre approda ad OthersFood Gabriele Torretto del Ristorante La Valle di Valle Sauglio, a Trofarello, con una cucina di ricerca e sperimentazione tra tradizione e contemporaneità e infine domenica giornata di chiusura (alle 20) in programma il brunch curato da Antonio Manarello del Ristorante Gerla 1927 che vanta un’invidiabile formazione internazionale, fra cui 5 anni con Gordon Ramsay e proponesapori tradizionali ma anche innovazione e tendenza.
A cura di Rosalba Graglia