Il mercato “contadino” di St. Pancras
Per risalire alle origini del progetto bisogna tornare indietro al 2009, quando ancora la soglia di sensibilità verso filiera corta e biodiversità alimentare era piuttosto bassa. Tempi pioneristici. E l'orizzonte di produzioni bio e politiche di educazione alimentare decisamente limitato. Eppure il primo Sourced Market, a Londra, intercettava un fenomeno destinato a crescere in modo esponenziale, sfruttando come trampolino di lancio il palcoscenico di una delle più importanti stazioni ferroviarie cittadine. E anzi rispondendo proprio all'esigenza di centinaia di pendolari in transito ogni giorno tra scale mobili e pensiline: poco tempo a disposizione, un panino al volo, due o tre acquisti per la cena da mettere in tavola dopo una giornata di lavoro. L'idea, dunque, quella di riunire in un unico spazio il meglio delle produzioni locali: prodotti freschi, conservati e bevande di qualità, etici e sostenibili, sugli scaffali di un food market urbano ispirato ai mercati contadini. Prima tappa la stazione di St. Pancras, con vendita al dettaglio e somministrazione di cibo e bevande, caffè, birre artigianali e vini naturali, panini e piatti leggeri per una pausa pranzo veloce.
Sourced Market. L'idea
Il progetto, in realtà, risale al 2007, quando tre soci in arrivo dall'industria della musica – Ben O'Brien è il motivatore del gruppo - muovono i primi passi nel settore del cibo di qualità, ispirati da produttori (e prodotti) del Borough Market. E allora perché non portare i piccoli produttori indipendenti inglesi su nuovi palcoscenici, al cospetto di una platea assai più trasversale? Seguono due anni di lavoro intenso, ricerca e studi di fattibilità che portano allo sviluppo del format inaugurato a St. Pancras nell'estate 2009. Nel 2016 lo store contadino replica a Marylebone Lane (con uno spazio indipendente dal design curato, grande isola centrale per la somministrazione, cantina, beershop e tap room al piano interrato) e Victoria (in Buckingham Palace Road, con isole tematiche per zuppe e stufati, charcuterie, birra alla spina), fino all'ultima inaugurazione di Barbican, poche settimane fa, dirimpetto al Barbican Centre su Goswell Road.
Prodotti e produttori
Come i precedenti, il nuovo arrivato si prefigge il compito di aiutare i consumatori a scoprire i prodotti di realtà indipendenti: a Barbican si servono le birre di Beavertown e il caffè di Origin (a St. Pancras arrivano anche le miscele di The Barn Coffee da Berlino, piccola concessione extraconfine per intercettare un prodotto di alta gamma), i salumi di Cobble Lane, miele da apicoltura urbana e formaggi di produzione locale, zuppe e proposte veg con ortaggi e frutta di stagione. Ma anche prodotti decisamente insoliti, come i marshmallow artigianali di Mellow and Marsh. Con la consapevolezza che molte delle realtà coinvolte, all'epoca della prima apertura, erano ancora sconosciute ai più, alla prima fornitura importante; e oggi, in un contesto decisamente più favorevole all'organic food, hanno spiccato il volo sulla scena londinese. Il menu cambia ogni giorno, a colazione si sceglie tra il latte vaccino in arrivo dalle campagne di Bristol, latte di capra o di mandorla, secondo preferenza. O, in alternativa, succhi e frullati, e la gamma di sodati stagionali di Square Root, al rabarbaro, limone, mirtilli, fiori di sambuco. Dolci e lieviti arrivano dalla Yeast Bakery, il pane dalla Bread Ahead Bakery del Bourough Market. Stessa attenzione per chi vuole fermarsi a pranzo o cena, come per chi preferisce una food box a portar via.
Ma il progetto non si esaurisce qui, perché molto del lavoro di sensibilizzazione verte sulla presentazione dei singoli produttori coinvolti, che sul sito web di Sourced Market sono raccontati uno per uno, con indicazioni utili per reperirli in uno o più punti vendita della catena o contattarli ai recapiti diretti. Chiudono il cerchio gli eventi stagionali e gli incontri con i produttori, masterclass e degustazioni guidate, e un magazine online. Cibo locale e storytelling, dunque... Vi ricorda qualcosa?
a cura di Livia Montagnoli