โQuesto libro, tessuto di incontri e voci, racconta le tecniche di elaborazione del vino, le solite e le insoliteโฆ annuncia approcci diversi, un viaggio fuori pista, storie straordinarieโ scrive nellโintroduzione lโautore Pierrick Bourgault. Ormai da tempo il vino ha perso la particolaritร di essere prodotto nella fascia del sole, tra il 34ยฐ e il 43ยฐparallelo, e in realtร oggi รจ possibile trovarlo dappertutto anche nei paesi meno ospitali per la vite.
I percorsi tematici
Non a caso il suo viaggio inizia con le doppie vendemmie di Taiwan, paese chiamato in causa anche per i vini di ghiaccio (sic), per poi passare alla vigne e al vino di Bali, a quelli del deserto di Gobi (Cina) ma anche a quelli del Quebec dove i vini di ghiaccio sono una tradizione consolidata. Tutte storie molto avvincenti raccolte in giro per il mondo dal giornalista e scrittore francese in ventโanni di carriera. Sono otto i percorsi tematici scelti per illustrare questo suo viaggio nel vino di tutto il mondo: climi, territori, vitigni, lavori nella vigna, vinificazioni, affinamenti, colori e recipienti.
Insomma si spazia dalle viti campane e portoghesi che arrivano a 15 metri di altezza, ai vini clandestini prodotti nel Kurdistan iracheno, dai vini prodotti sulla collina di Montmartre a Parigi, allโalberello di Pantelleria, diventato patrimonio dellโUnesco, dal vino in anfora della Georgia a quello prodotto tra le rovine di Pompei. E ancora agli affinamenti del vino sottโacqua, alle etichette di legno, al vino della Pace di Cormons ottenuto con la vinificazione di oltre 600 vitigni di tutto il mondo, sino alle grandi vendemmie di San Silvestro in Francia, quando i viticoltori chiudono l'anno con una grande festa aperta a tutti, e al nostro Primitivo, il vino piรน alcolico del mondo.
L'Italia nel libro
Una lettura decisamente interessante, dove cโรจ abbastanza Italia e dove, volendo, ce ne poteva essere molta di piรน, solo se lโautore lโavesse conosciuta. I nostri vini insulari, la tradizione dellโappassimento delle uve (dallโAmarone al Vin Santo allo Sforzato, ecc. ), ai vini con il mosto cotto (Moscato di Saracena), ai terrazzamenti della Valtellina, ai giardini di pietra (armacie) della Costa Viola in Calabria, alle marogne della Valpolicella, ai vigneti su piede franco di SantโAntioco in Sardegna, del Fortana, ecc..
Un difetto: la traduzione
Il libro comunque riesce nel suo intento di dare una panoramica di quanto sia diventato complesso il mondo del vino e quante siano le sfaccettature, piรน o meno conosciute, che lo rendono cosรฌ vario e affascinante. Lโunica pecca del libro โ la versione originale รจ in francese, la lingua dellโautore- รจ la traduzione in italiano non sempre allโaltezza dello sforzo di scrittura di Borgault. Qualche esempio non guasta. Al posto di diritto di piantagione (pag. 47) non sarebbe stato meglio scrivere diritto dโimpianto? A pag 144: โLa vendemmia era pericolosa, allora il proprietario prometteva agli operai crematura e funerale in caso di cadutaโ. Crematura o cremazione? Si dice affinazione (pag. 152) oppure affinamento? E ancora a pag. 173 โI piรน brut dei brut: lo champagne extra brut, brut naturale, con dose zero, che รจ totalmente privo di zucchero aggiuntoโ. A parte lโinvolontario umorismo (I piรน brut dei brutโฆ) forse cโรจ un poโ di confusione tra zucchero e liqueur dโexpeditionโฆ.. Infine i tappi di latta avvitati (pag. 246) sono piรน semplicemente i tappi a vite?
Vini Insoliti | Pierrick Bourgault | Ed. Jonglez | Pagine: 256 | โฌ 29,90 | www.editionsjonglez.com
a cura di Andrea Gabbrielli