Gusto Italia UK e i vini dell’Etna a Londra. Incontro con Camillo Privitera

13 Nov 2015, 13:30 | a cura di

Calici in alto, oltre la Manica: all’ombra del Big Ben scocca l’ora dei vini dell’Etna. Che vivono un momento d’oro a Londra questo novembre. Ce lo racconta il presidente siciliano dell’Associazione Italiana Sommelier, artefice dell'evento insieme a Apci-UK (Associazione Professionale Cuochi Italiani – UK): Camillo Privitera.


La fiera

Si chiama Gusto Italia UK e racconta agli inglesi i sapori del Belpaese, i frutti di un territorio che alterna colline soleggiate, rilievi alpini, regioni affacciate sul mare, pianure brumose. Dal Trentino alla Calabria, dalla Valle d'Aosta alla Sardegna: un grande showroom ospita le prelibatezze nostrane, sempre più apprezzate anche fuori dai nostri confini. Una due giorni dedicata al buon mangiare e il buon bere made in Italy, organizzata dall’Associazione Professionale Cuochi Italiani Apci-UK, insieme a Ais Sicilia e col supporto dell’ufficio di Londra dell’Agenzia Ice per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. A fare gli onori di casa sono gli chef italiani che lavorano nel Regno Unito.

All'appello, il 16 e 17 novembre all'Hotel Le Meridien Piccadilly di Mayfair, 60 produttori enogastronomici italiani che arrivano per far conoscere le loro specialità agli operatori della ristorazionebritannici. Tra loro anche Cosimo Rummo, protagonista di #SaveRummo, campagna di sostegno al pastificio omonimo, a seguito dei danni dell'alluvione nel Beneventano. La pasta, con l'olio e altre specialità agroalimentari nostrane, è ormai una presenza fissa nella maggior parte delle case inglesi, e lo stesso si dica per i nostri vini, sempre più conosciuti e apprezzati in Gran Bretagna. Proprio per questo un evento come Gusto Italia UK, giunto alla seconda edizione, è una preziosa occasione di incontro tra produttori italiani e addetti ai lavori inglesi.

 

Gli eventi

La fiera include anche un premio che valorizza i migliori italiani nel mondo della ristorazione del Regno Unito, in sala o in cucina. A completare la proposta, shocooking di chef nostrani famosi in UK, tra loro anche Carmelo Carnevale (presidente dell'Associazione Professionale Cuochi Italiani in UK), 6 masterclass tra cui una sull’olio extravergine e una sui vini dell’Etna, tenuta dal presidente Ais Sicilia Camillo Privitera che guida la delegazione etnea. C’è un interesse forte per questi vini dall’identità precisa e a dominare sono le vigne e il loro terroir, il sole rovente, le notti fredde sul vulcano, i pendii scoscesi, le terrazze, i palmenti, le coste di lava. I vini dell’Etna arrivano a Londra in viaggio d’affari, per incuriosire distributori e buyers londinesi che già vanno matti per il vino Made in Italy. Il loro territorio è unico, con aspetti culturali, ambientali e vitivinicoli molto diversi tra loro: ecco il perché della differenza nelle loro caratteristiche organolettiche. Ma cosa rende così speciali e ambìti questi vini Oltremanica? Lo abbiamo chiesto a Camillo Privitera.

 

Perché i vini dell’Etna meritano questa attenzione?

Perché sono unici. Il vitigno nerello mascalese, ad esempio, è l’unico con il nerello cappuccio ammesso nella Denominazione di Origine Controllata Doc. Sa dare il meglio di sé nelle condizioni più estreme, si vendemmia ad autunno inoltrato, ha basse rese per ettaro, e gli sbalzi di temperatura arricchiscono il suo profilo aromatico. Può dare vini di struttura e longevi. Il vitigno a bacca bianca della Doc, il Carricante, invece, ha note aromatiche più sottili ma in bocca risulta esplosivo: può evolversi ed esaltare mineralità e sapidità.

 

Quali sono le caratteristiche che li rendono diversi dagli altri vini?

Innanzi tutto la storia antica: in queste zone la viticoltura fiorisce sin dall’antichità come riportato anche nell’Odissea. Tecnicamente, invece, questi vitigni come il neretto mascalese hanno un tannino vigoroso, uva preponderante e una mineralità decisa. Nel carricante ci sono una sapidità marcata, sensazioni agrumate al naso, e sentori terziari affascinanti dopo un affinamento lungo e attento.

 

Dopo la vendemmia del 2015 come sarà il vino di quest’anno?

È stata un’annata piovosa, ma con l’estate molto calda per un lungo periodo. L’annata è comunque buona per chi ha gestito bene la pianta ed il terreno.

 

Che vino siciliano regalare a Natale?

In Sicilia si trovano vini di tutte le tipologie: dagli spumanti metodo classico ai vini passiti, sia bianchi che rossi, sia da vitigni autoctoni che non. In ogni zona della Sicilia, dall’Etna al Marsala, si trovano eccellenze da regalare ma anche da bere in compagnia dei piatti della tradizione, generalmente ricchi e strutturati.

 

Quali etichette saranno degustate a Londra durante la masterclass?

L’Etna Doc San Michele di Tenute Moganazzi, il Primaterra Rosso da nerello mascalese 2011 di Primaterra, il Primarosa Etna doc 2014 di Primaterra e un Alicante 2011 di Incarrozza.

 

Perché avete scelto la capitale inglese?

Londra è un grande mercato in continua evoluzione. Farsi conoscere su una piazza così importante significa capire i desideri e le tendenze dei grandi consumatori. La presenza degli chef italiani che rappresentano l’eccellenza della ristorazione italiana, non solo a Londra, è una garanzia di qualità.

 

Che risposta hanno i vini siciliani a Londra?

I vini siciliani, e quelli dell'Etna in particolare, hanno un'ottima reputazione a Londra. I feedback sono tutti positivi. I nostri colleghi sommelier londinesi ci dicono di questa accoglienza e per questo motivo, per la prima volta, andiamo a Londra per incontrare di persona tutti gli amanti di questi vini straordinari e promuoverli ancora meglio. Siamo sicuri di ricevere una calda accoglienza: i londinesi apprezzano la territorialità di queste bottiglie, molto legate alla nostra regione.

 

Che tipo di consumo c'è?

Esattamente come da noi. Durante i pasti principali ma anche come aperitivo, grazie ai numerosi bianchi siciliani.

 

Gusto Italia | Gran Bretagna | Londra |  Hotel Le Meridien Piccadilly | il 16 e 17 novembre | www.gustoitaliauk.com/

 

a cura di Gianni De Luca

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