Alta pasticceria per tutti
Non chiamatelo solo evento: Sweety of Milano è stato molto di più. Due giorni dedicati alla pasticceria di qualità, quella artigianale italiana, organizzati da Italian Gourmet a Milano in corso Magenta, a Palazzo delle Stelline. Una kermesse aperta al pubblico che ha riunito più di venti Maestri pasticceri italiani, dalla Sicilia alla Lombardia, dalla Campania al Veneto passando per l’Emilia Romagna e la Valle d’Aosta, e che per quarantotto ore ha dato vita alla più grande pasticceria del mondo.
L’idea era semplice, eppure nuovissima: creare un’occasione di incontro tra la grande pasticceria d’autore, quella fatta di selezione accurata delle materie prime, abilità tecnica ed estro creativo, e un pubblico di appassionati, golosi, e semplici curiosi. Una manifestazione che fosse sinonimo di qualità, dunque, ma aperta a tutti, con lo scopo di celebrare competenza e professionalità della nobile arte a volte trascurata a fronte di una celebratissima cucina e, insieme, di toglierle quell’allure di sacralità e inviolabilità che il grande pubblico le attribuisce.
Il racconto. Gli assaggi golosi e la Saint Honorè di Iginio Massari
Negli stand allestiti all’interno del Palazzo, i Maestri pasticceri presenti, da Luigi Biasetto a Davide Comaschi, da Denis Dianin a Fabrizio Galla passando per Santi Palazzolo, Salvatore De Riso, Paolo Sacchetti, Attilio Servi, Alessandro Servida, Alfonso Pepe e Lucca Cantarin, hanno incontrato i visitatori, organizzato micro eventi, incontri, degustazioni e venduto le loro creazioni a prezzi calmierati.
Affollatissime sono state le masterclass plenarie guidate da Maurizio Santin e Pinella Orgiana, affidate agli stessi pasticceri presenti e a ospiti speciali, come Gino Fabbri, Diego Crosara e Iginio Massari, che nel suo seguitissimo intervento sulla Saint Honorè ha tenuto una vera e propria lectio magistralis sulla storia dell’alimentazione italiana.
All’interno della manifestazione, inoltre, si è svolta la finale della terza edizione del concorso Panettone Day, riservata agli addetti del settore.
La pasticceria è una cosa seria, dunque, una scienza esatta fatta di chimica e fisica, di pesate, di tempi di riposo, di studio e di precisione assoluta, che richiede un indice di attenzione altissimo e uno di approssimazione pari a zero, che non ammette alcun tipo di scorciatoia e pretende passione, dedizione, attenzione: su questo non si discute. Ma può essere anche gioia, bellezza e interazione. Un’idea semplice, eppure nuovissima.
a cura di Alessandra Dammone