Chi è Enrico Zanirato. Da Lopriore all’osteria moderna Al Pass
Lumache alla senese in cocotte, Animelle e semolino fritto al limone anima e semola, Insalata di carne cruda giocando all’aeroplano, Petto di fagiano arrosto, salsa di granoturco e tatin di cipolla. I nomi dei piatti – divertiti e provocatori quanto basta – parlano chiaro (rivelando tra le righe un trascorso celebre alla scuola di Paolo Lopriore durante gli anni del Canto di Maggiano): carne (e pesce) non mancano sulla tavola del ristorante torinese Al Pass, l’avventura intrapresa da quasi un anno da Enrico Zanirato, già chef della Vineria Tajut, sempre nel capoluogo piemontese.
Origini torinesi e passaggio fondamentale in quel di Siena (tre anni trascorsi al fianco di uno degli chef più talentuosi e controversi d’Italia, di nuovo in pista ai Tre Cristi di Milano), Zanirato ha portato nell’osteria moderna di Corso Casale una cucina fatta di prodotti stagionali, materie prime d’eccellenza del territorio (fassona piemontese, tartufo bianco, burro di montagna) e tocco originale, che gli è valsa l’apprezzamento di pubblico e critica.
Coox. Fine Vegan Fastrestaurant nel cuore di Torino
E allora cosa l’ha spinto a inaugurare una gastronomia vegana gourmet? “Ho sempre avuto il sogno di aprire un fast food di qualità, dove offrire un servizio veloce, ma eccellente dal punto di vista del gusto e del benessere del cliente.” rivela Zanirato“La scelta è caduta su una proposta vegana, che raccoglie un numero crescente di proseliti in città e può attirare anche molti curiosi che vogliono sperimentare una cucina diversa, leggera e gustosa. E infatti stiamo già riscontrando un buon successo di pubblico”.
Da qualche giorno il Coox– Fine Vegan Fastrestaurant – accoglie i torinesi nello spazio moderno (materiali naturali, tavoli e mensole, tovagliette usa e getta e slogan divertenti alle pareti: Carne mai e poi Mais, il formaggio Mango mi piace, le uova non Mele mangio) nella centralissima piazza Vittorio Veneto: aperto 365 giorni all’anno, si ripromette di portare in città una food revolution che passa dalla riduzione degli sprechi (con l’utilizzo di prodotti compostabili e biodegradabili), dal riciclo (piatti, bicchieri e posate in materiale organico, facilmente smaltibili) e dal riuso tramite compostaggio. In cucina questa filosofia si traduce in una proposta vegana che ricerca il connubio perfetto tra qualità e velocità (si veda il fortunato esempio di Banco, a Roma, incentrato sulla formula del “fast good”, seppur non vegano), gusto e benessere.
ÂÂ
Cosa si mangia?
Ancora una volta materie prime selezionate e preparazioni originali per proporre al commensale un veg saporito e divertente, dalla colazione alla cena: in carta proposte come la Zuppizza o la Zupparagi (passata di asparagi con gocce di formaggio), la Coox balls (polpette di seitan e soia al pomodoro) e la polpette di Langa (con macinato di seitan arricchito da nocciole e melanzane). Ma anche la tagliata di seitan in carpione – marinata con cipolla, salvia e aceto - il Cheesburger e l’hot dog (di soia!). E una lunga lista di dessert. Le preparazioni vengono seguite personalmente dallo chef, realizzate in un laboratorio di cucina e poi portate al locale.
Prezzi volutamente contenuti, ordinazioni in cassa, tabelloni orientativi, servizio espresso al vassoio in puro stile fast food. Con la possibilità di usufruire del servizio take away.
Coox | piazza Vittorio Veneto 8, Torino | tutti i giorni, dalle 8.30 alle 22.30 | www.coox.it