Vino. E-commerce, start-up e vendite online. Ecco come funziona

15 Mag 2015, 09:12 | a cura di

Mentre nuovi player si affacciano sul mercato, chi ha due anni di vita, รจ giร  un'azienda affermata. Ma allora perchรฉ l'Italia รจ ancora il il fanalino di coda delle vendite online? Ne abbiamo parlato con i fondatori di Tannico e Vino75.

Non chiamatele piรน start-up. รˆ da qualche anno che il termine sembra essere la normale prosecuzione delle cosiddette enoteche online. Di fatto, quello dell'e-commerce alimentare (vino in particolare) รจ un settore nuovo che segue una strada ancora poco battuta, piena di variabili. Ma i numeri ci dicono che chi ha intrapreso questa direzione, ormai si รจ avviato e ha superato di parecchio la fase โ€œstartโ€. La prova รจ che sono sempre di piรน i nuovi attori che ne seguono le tracce.

Il panorama delle vendite di vino on line

Allora perchรฉ l'Italia non riesce a liberarsi della nomea di ultima della classe in materia di vendite sul web? Secondo lโ€™Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - Politecnico di Milano, il comparto food&wine italiano sfiora i 260 milioni di euro, in crescita del 30% rispetto allo scorso anno. Tenendo conto che il settore complessivo dell'e-commerce si attesta sui 15 miliardi di euro, si capisce che si puรฒ fare di meglio, per lo meno nel complesso. D'altro canto, รจ vero che gli affari sembrano andar bene per i singoli gruppi giร  lanciatissimi sul mercato, nonostante la tenera etร . Ne abbiamo parlato con il โ€œgiovaneโ€ Tannico e il โ€œgiovanissimoโ€ Vino75 che, insieme fanno appena tre anni e mezzo di vita. Entrambi son passati da un acceleratore di impresa, hanno trovato i giusti finanziatori e oggi si presentano sul web come enoteche online a tutti gli effetti.

Tannico

Partiamo da Tannico, classe 2013. รˆ degli ultimi giorni la notizia che il gruppo si รจ assicurato un round di investimento da un milione di euro dal fondo di venture capital P101 e dal gruppo di business angel Club Digitale, che unisce le forze di 245 investitori privati. In questo modo gli obiettivi che il fondatore Marco Magnocavallo si era prefissato non solo sono stati raggiunti, ma addirittura superati: โ€œPartiti il primo anno con un fatturato di 400 mila euro, abbiamo chiuso il secondo anno a 2 milioni di euro, e possiamo prevedere di chiudere il 2015 a 5 milioni di euro, con 12 mesi di anticipo sulle aspettativeโ€. Ma perchรฉ oggi gli investitori dovrebbero puntare proprio sull'e-commerce del vino, se l'Italia non รจ, notoriamente, un Paese da web-nauta? La risposta รจ nei numeri. Tannico oggi ha un portfolio di 2500 etichette (80% italiane, 15% francesi, 5% resto del mondo), vende 30 mila bottiglie al mese e ha qualcosa come 15 mila clienti. โ€œQuando abbiamo iniziato due anni faโ€ci dice Marco โ€œle cose erano molto diverse, la competizione era bassissima, ma c'era anche tutto da fare, soprattutto avvicinare gli italiani a questo nuovo modo di comprare.La tesi da cui siamo partiti รจ che l'Italia da questo punto di vista era indietro di 5-10 anni anche rispetto ai Paesi a noi piรน similiโ€.

L'Italia e la vendita online

Unaricerca condotta proprio da Tannico, mostra che, nonostante i 44,4 milioni di ettolitri di vino prodotti allโ€™anno, lโ€™Italia resta fanalino di coda nella vendita online: la penetrazione del canale e-commerce รจ pari allo 0,2%, inferiore ai competitor Spagna e Francia, ma anche a Usa e Cina. Tra gli ostacoli all'entrata c'รจ proprio la tradizione vitivinicola del nostro Paese. Prendiamo la Cina: รจ il Paese con la penetrazione del canale online piรน alta, pari al 27%, ma รจ pur vero che l'e-commerce รจ il modo piรน efficace e veloce per accedere al mercato del vino, allโ€™interno di un settore sostanzialmente nuovo e privo di canali di vendita radicati nel territorio. โ€œIn Italia la situazione รจ esattamente oppostaโ€ spiega il fondatore di Tannico โ€œil vino รจ parte integrante della cultura popolare e la capillaritร  dei produttori distribuiti sul territorio fa sรฌ che la domanda si indirizzi principalmente sul canale fisico.Cantine in primis. Attenzione, perรฒ, parliamo di luogo fisico. Sul fronte e-commerce, invece, non credo che le cantine siano attrezzate logisticamente, per cui le vedo piรน come partner che come competitorโ€.

Nuovi obiettivi

Tra le prossime sfide di Tannico la consegna degli ordini in giornata, che dal mese di giugno dovrebbe partire giร  da Milano. E poi il โ€œtutoraggioโ€ da parte di uno dei sommelier del gruppo, con consigli personalizzati per ogni cliente. Infine l'estero. โ€œNota dolente per l'e-commerceโ€ commenta Mangnocavallo โ€œi retaggi storici non prendono in considerazione l'idea di libero mercato, il risultato รจ che bisognerebbe avere una sede fisica in ogni Paese. Ci siamo messi alla prova in Germania, ma abbiamo deciso di non continuare. Nonostante sia un mercato senza accise, bisognava aprire una posizione fiscale, avere un magazzino e soprattutto passare dalla dogane: troppo tempo e troppo denaro. Da qualche settimana, invece, siamo sbarcati in Uk, Norvegia e Francia con un'altra logica: appoggiarsi a chi รจ giร  attrezzato per la vendita in loco. Vedremo i risultati nei prossimi mesiโ€.

Vino75

Pensa, invece a consolidare le sue posizioni in Italia (ma solo per il momento), Vino75, una delle ultime novitร  del vino sul mercato. I quattro giovani fondatori (a cui se ne sono aggiunti altri cinque) hanno trovato l'appoggio di Nana Bianca, l'acceleratore di impresa fiorentino che offre servizi di consulenza e un network di possibili finanziatori. Cinquantamila euro per partire. Poi l'incontro con un altro finanziatore come Andrea Merloni (ex presidente di Indesit) che ne ha aggiunti altrettanti, e l'avventura puรฒ iniziare. โ€œDopo l'esordio in sordina nel settembre 2014โ€ racconta il fondatore Andrea Nardi-Deiโ€œla vera crescita l'abbiamo registrata in quest'ultimo trimestre. Partiti da zero, adesso viaggiamo sui 100 mila euro di fatturato mensili. Abbiamo mille etichette, 270 cantine e 50 mila iscrittiโ€. Niente male come esordio. Ma se adesso si pensa a crescere, la difficoltร  maggiore รจ stata arrivare, cosรฌ come ricorda lo stesso Andrea: โ€œBisogna innanzitutto superare la diffidenza della cantine, poco avvezze al web. Si tenga presente che internet รจ anche un sistema di monitoraggio dei prezzi: chiunque ormai puรฒ cercare il prezzo di quel vino online, dal consumatore al ristoratore. Diventa un precedente. E poi c'รจ la solita paura di ciรฒ che non si vede: chi si nasconderร  dietro il monitor? Allora ci siamo rivolte alle cantine piรน tecnologiche e quando sono entrati anche i grandi nomi โ€“ Antinori, Frescobaldi, Folonari, per citarne alcune โ€“ รจ stato tutto piรน semplice. Oggi tutti sanno chi siamoโ€.
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I competitor: Gdo ed enoteche

Superato l'ostacolo diffidenza, rimangono i competitor che โ€œspuntano come funghiโ€ commenta il fondatore di Vino75: โ€œma va bene cosรฌ, รจ un modo per costruire il mercato e abituare i consumatori. Poi, parliamoci chiaramente, non esiste ancora l'amazon del vino, ci sono gruppi che stanno facendo bene, ma ci sono ancora i margini per crescereโ€. Superando e inserendosi anche negli spazi lasciati liberi dai canali tradizionali: โ€œCredo che ormai le enoteche online si siano ritagliate i propri spazi. Prendiamo ad esempio la Gdo: di sicuro ha altri obiettivi, ma soprattutto registra acquisti di una, due bottiglie alla volta. La logica online - seppure sia possibile fare acquisti singoli โ€“ di solito punta anche al quantitativo. Per quel che riguarda le enoteche tradizionali hanno tuta un'altra storia. Noi abbiamo un nostro target trasversale, loro, anche lรฌ dove hanno provato a inserirsi nel mercato dell'online, hanno ottenuto risultati deludenti, a dimostrazione di come non basti avere grandi numeri, conoscenze ed esperienza nel settore vino: il web presuppone dinamiche totalmente differentiโ€.Il team di Vino75, tra l'altro viene da altre esperienze di e-commerce, come market place di altri settori merceologici. โ€œIl vino ha un vantaggio tutto suoโ€ conclude Andrea, forte dell'esperienza precedente โ€œse la lavatrice, il telefono, l'aspirapolvere la compri una tantum, una bottiglia di vino tira l'altra. E ogni volta che il cliente ritorna, si รจ in grado di monitorare il tuo lavoro e capire se la strada intrapresa รจ quella giustaโ€.

L'arrivo di eBay

L'ultimo colosso in ordine di tempo ad aver ceduto alle tentazioni del palato รจ Kijiji - il sito di annunci di eBay - che poche settimane fa, accanto a lavoro, vestiario e arredamento, ha lanciato la nuova categoria โ€œgastronomiaโ€, con unโ€™apposita sezione dedicata al mondo beverage. Si trova di tutto, dai pezzi rari (Brunello Biondi Santi Riserva 1955 a 8,5 mila euro; Marsala Florio 1840 a 12 mila euro), ai meno pretenziosi vini fatti in casa. Lo stile rimane comunque quello di rete comunitaria specializzata in annunci privati. E sempre all'interno di eBay c'รจ eBay Gusto, una piattaforma dedicata allโ€™acquisto del made in Italy alimentare: un aggregatore di 256 mila prodotti certificati (tra cui molte etichette di vini) per valorizzare il commercio transfrontaliero.

a cura di Loredana Sottile
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Gourmet | Expoforum | Horeca Food & Beverage | 22-24 novembre 2015 | Lingotto Fiere Torino | www.gourmetforum.it

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