Non accadeva dal 1996 che a Montepulciano si assegnassero sole tre stelle al Vino Nobile. Non è sicuramente l'annata 2002, che ne ottenne appena due su cinque, ma il Sangiovese (da queste parti chiamato Prugnolo gentile) ha messo in difficoltà un po' tutti. Il presidente del Consorzio di tutela, Andrea Natalini, spiega così l'esito della valutazione della commissione tecnica: "Dal punteggio delle schede il risultato sarebbe stato di 3,5 stelle ma non avendo mezzi punti abbiamo deciso di assegnarne tre, in un'annata che in vigna, complice il clima che tutti abbiamo visto, non è stata sicuramente facile, ma che con sacrificio da parte dei produttori e un buon lavoro di cantina ci potrà comunque dare degli ottimi vini".
Nonostante tutto, la Docg toscana può ritenersi soddisfatta: da un lato, l'Anteprima 2015 chiude con oltre 3 mila presenze; dall'altro lato, il 2014 fa registrare 7,4 milioni di bottiglie di Nobile immesse sul mercato (stabile sul 2013) a cui si aggiungono oltre 3 milioni di Rosso Doc (+24%). L'export raggiunge la storica quota dell'80% (Germania 43%, Svizzera e Usa) grazie a un +4% sul 2013.
E la filiera (2.200 ettari, 250 viticoltori, con una produzione vinicola stimata in 65 milioni di euro annui) punta decisa sul ricambio generazionale. Quattro cantine su dieci sono condotte da under 40, mentre otto aziende su dieci scelgono un giovane per affidargli il ruolo di marketing manager. Metà delle aziende ha superato con successo la seconda generazione, il 70% ha affrontato il tema del ricambio e l'88% di queste pensa all'avvicendamento familiare.
a cura di Gianluca Atzeni