“Making your wine”, è questo il nome-slogan del primo negozio di vino fai da te apparso in Europa. Per la precisione nel piccolo paesino di Kells, in Irlanda. Come funziona? Attraverso i wine kit che, a quanto pare, non solo non sono spariti dal mercato, ma trovano addirittura concretezza in una struttura fisica vera e propria.
Chi volesse cimentarsi nell'impresa, quindi, dovrà recarsi al suddetto negozio, acquistare tutto il necessario per “produrre” il proprio vino e poi decidere se portarselo a casa o avviare il processo in negozio. Otto settimane dopo (ma ne bastano anche quattro, a seconda della tipologia di vino scelto) può ripassare, munito di bottiglie e tappi, per ritirarlo. O, va da sé, può acquistare anche quelle in loco. Prezzo? In totale 4 euro a bottiglia (3,14 sterline) per una “qualità” - si legge nel sito del negozio - comparabile a vini da 20 euro acquistati al supermercato. E pare che la filosofia sia quella del soddisfatti o rimborsati.
L'idea è di Mr. Luc Heymans, imprenditore di origini belga che adesso vive in Irlanda e che racconta di essere rimasto scioccato dai prezzi del vino nell'isola britannica. Da qui, un anno fa, la nascita del negozio, che trova il target ideale in chi deve acquistare vino in quantità, per esempio coppie di sposi che vogliono personalizzare la loro unione. Un format che a quanto pare sta già spopolando oltreoceano, in particolare in Canada.
Ma tornando nel Vecchio Continente una domanda sorge spontanea: l'Ue non avrebbe dovuto vigilare sulla qualità del vino, mettendo al bando mosti concentrati e polverine magiche? O la battaglia riguarda solo le piattaforme e-commerce (vedi Amazon e eBay), lasciando liberi di proliferare e agire i negozi veri e propri?
A cura di Loredana Sottile