Quella di Rachel Bee Porterรรรย รจ una fotografia dei contrasti. Nata e cresciuta in Pensilvania, nei suoi scatti indaga da sempre il rapporto tra cibo e resa estetica. In questa serie, The Joy of Cooking,la fotografa si confronta con rappresentazioni di tavole imbandite disfatte, disordinate, ormai solo un ricordo di sontuosi banchetti elegantemente curati. Eppure risulta difficile non trovare unโarmonia in queste composizioni che seppur distrutte risultano golose, forse aiutate anche dalle didascalie che di volta in volta elencano le pietanze presenti sulle tovaglie ricamate come fossero intonse portate di un menรน di ristorante. In questo modo cibi sbriciolati, bevande versate sulla tovaglia, creme sgocciolanti assumono nuova vita, nuova dignitร .
La sua รจ una ricerca continua di quei piccoli particolari che la fotografa ama scompigliare, mettere in disordine per raggiungere un risultato di nuovo ordine, nuovi equilibri.
Accadeva giร in Fallen, serie che racconta la fine di torte curate e variopinte, forse torte di compleanno, cadute sul pavimento e ormai distrutte a terra. Qui lโeleganza della forma รจ ancora percepibile ma disfatta, esattamente come succede in Wall Flowersdove su eleganti pareti adornate da carta da parati ogni volta diversa, le protagoniste sono macchie sporche che solo grazie alle didascalie si scopre essere golosi resti di Pumpkin Pie, Cherry Pie o Coconut Cream Pie. E se la dedizione verso il particolare diviene quasi concettuale nei suoi grembiuli ghiacciati della serie Subzero, in Remnants dove le macchie di cioccolato sono ricamate su grembiulini delicati il confine tra concetto di rammendo e decorazione risulta labile.
โMi piace sovvertire quel delicato trompe lโoeil artigianale, retaggio della fotografia commerciale. Cosรฌ corrompo le strategie domestiche, utilizzando gli insegnamenti che ho imparato per cucinare desserts elaborati per poi distruggerli e fotografare le conseguenze. Mischiando creazione e distruzione esploro la realtร nascosta al di sotto della vernice patinataโ.
a cura di Valentina Guttuso
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