La rivoluzione di HPP Italia: sterilizzare gli alimenti senza conservanti è possibile. Grazie alle alte pressioni

22 Giu 2014, 07:58 | a cura di
Si chiama High Pressure Processing il metodo, già ampiamente diffuso negli Stati Uniti, che permette di prolungare la scadenza di un alimento senza alterarne le proprietà organolettiche e nutritive. Un’ottima soluzione, che da oggi parla italiano, per il settore dei salumi.

È possibile prolungare la scadenza di un prodotto senza l’utilizzo di conservanti nocivi per la salute? Da oggi la neonata HPP Italia offre una soluzione alternativa già ampiamente diffusa negli Stati Uniti. L’idea è quella di utilizzare il cosiddetto metodo di High Pressure Processing, un processo di sterilizzazione ottenuto sottoponendo il prodotto alimentare ad alte pressioni idrostatiche, quindi senza ricorrere a conservanti o dosaggi di sale elevati, ma garantendo un abbattimento delle cariche batteriche. Che tradotto in termini di interesse del consumatore significa mantenere inalterate le proprietà organolettiche e nutritive dell’alimento, pur assicurando una shelf life fino a 10 volte più lunga del normale.
Una rivoluzione corroborata dai test condotti da IZSLER, l’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e Emilia Romagna, su prodotti di salumeria italiana destinati all’esportazione: il trattamento ad alte pressioni ha garantito un rilevante abbattimento del rischio di contaminazione da parte del batterio responsabile della listeriosi, solitamente molto resistente alle condizioni ambientali. Non a caso il Ceo della nuova azienda emiliana, con sede a Traversetolo (PR), è Giulio Gherri, amministratore delegato del Prosciuttificio San Michele, che ha sottolineato le potenzialità del trattamento nella sterilizzazione di prodotti di salumeria, come il Prosciutto Dop di Parma. E la tecnica si è già rivelata efficace anche se applicata a un prodotto a lunga scadenza come il baccalà reidratato, in questo modo pronto per l’uso, ma comunque notevolmente resistente nel tempo.
L’azienda italiana si avvarrà inoltre di una collaborazione in esclusiva con Avure Technologies, realtà statunitense leader nel settore dell’utilizzo di alte pressioni a fini alimentari; anche se l’Italia rivendica il ruolo importante dei suoi ricercatori in materia di Hpp, già studiata dal 1992 e testata con l’invio di prodotti Hpp sulla Stazione Spaziale Internazionale. C’è da scommettere che il servizio offerto da HPP Italia diventerà presto un nuovo vanto per la nostra industria tecnologica-alimentare. 

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