Quelli che hanno scoperto l'America col Gambero

2 Feb 2012, 16:30 | a cura di

Il Tre Bicchieri World Tour si prepara a sbarcare negli Stati Uniti: il 15 febbraio a San Francisco, il 17 a New York e, infine, il 21 a Chicago. E' da vent'anni che il Gambero Rosso porta il vino italiano in America. Il primo evento,infatti, è del 1992 e non c'è produttore vinicolo che non possa non dire “Thank you, Gambero&

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Perchè, detto senza retorica aziendale, gli eventi internazionali promossi dal Gambero sono davvero un'altra cosa. Intanto per il rigido criterio selettivo con cui si scelgono i “compagni di viaggio”: solo le aziende premiate con un Tre Bicchieri possono partecipare con i loro prodotti alle degustazioni. E' lo stesso criterio selettivo, va detto, che sta alla base della Guida Vini d'Italia: basti dire che nell'edizione di quest'anno i Tre Bicchieri sono stati 375 su 40.000 vini assaggiati, in pratica meno dell’1%.

 

Ma perchè tante aziende italiane dicono “Thank you, Gambero”? Sentite come lo spiegano. Federica Boni dell’azienda veneta Ca’ Rugate (58  ettari vitati e 550mila bottiglie), una delle cinque aziende premiate con il doppio Tre Bicchieri: “Dal punto di vista commerciale gli eventi del Gambero Rosso sono un driver potentissimo di sviluppo. Per quanto riguarda la mia azienda, posso dire c’è stato un ritorno molto importante, grazie anche al cambio dell’ importatore (Massanois Import) e alla conseguente maggiore capillarità della distribuzione”.

 

“Il Wine Tour del Gambero è conosciuto, ben comunicato e assolutamente sotto l’attenzione di tutti i media del settore”, continua. Rafforza il concetto Marisa Cuomo, proprietaria dell’omonima cantina a Furore (27 ettari vitati, 102mila bottiglie): “L’evento del Gambero attira un numero impressionante di appassionati e addetti ai lavori. L’interesse dei media diventa fondamentale per un accesso privilegiato in un mercato non facile come quello americano”.

 

La macchina comunicativa del Gambero  è importante per consolidare posizioni di mercato,  soprattutto per i new comer. Sabino Loffredo dell’azienda Pietracupa (3,50 ettari vitati, 35mila bottiglie): “I ritorni economici sono notevoli. Le aziende più piccole e meno conosciute attraverso questo tipo di manifestazioni riescono a prendere contatti con distributori locali, riuscendo a garantirsi una maggiore copertura del territorio e una migliore comunicazione del prodotto”.

 

Il pubblico nordamericano è un interlocutore molto curioso, attento al discorso qualitativo e incline a nuovi prodotti e vitigni anche poco conosciuti. Rimane inalterato il successo di vini come il Pinot grigio, il Prosecco  (in crescita del 36% nel 2011), il Brunello e l’ultimo straordinario successo commerciale del Moscato d’Asti. Così come non sembra scemare – a otto anni di distanza dal film Sideways - l’interesse attorno al Pinot nero. “Il Noir e le Terrazze (entrambi da uve pinot nero in purezza) stanno andando fortissimo” racconta a Tre Bicchieri Jean Francois Coquard, direttore ed enologo della Tenuta Mazzolino (25 ettari, 100mila bottiglie). Tenuta Mazzolino ha partecipato a tutti gli eventi Gambero negli USA.

 

“La differenza è nella qualità del pubblico presente: per questo non aderisco ad altri eventi”. E dal punto di vista dei ritorni economici commenta: “Ho trovato due importatori nuovi proprio grazie al tour dello scorso anno, uno a New York e uno in North Carolina, con una crescita del 30% del fatturato”. E conclude: “Il Gambero ci sta dando una bella mano, si è creata una certa sinergia tra i produttori premiati, ci aiutiamo tramite consulenze e scambi continui: in un certo senso è come entrare a far parte di un club esclusivo che offre molti vantaggi”. Il club dei Tre Bicchieri.

 

di Lorenza Ruggeri

02/02/2012

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